L'iniziativa organizzata dalla Consulta per le donne borgaresi
Quale migliore occasione poteva esserci per scoprire la targa dedicata alle donne vittime di femminicidio, ma anche alle partigiane, morte per la nostra libertà e democrazia, se non proprio il 25 novembre, giornata dedicata all'eliminazione della violenza sulle donne?
E così ha fatto Borgaro, o meglio la "Consulta per le donne borgaresi”, che ieri pomeriggio, venerdì 25 novembre, in sala consiliare, ha anche presentato il progetto "Donne che parlano alle donne", una serie di incontri gratuiti , o meglio di confronto e ascolto, dove le donne insieme - quelle della Consulta e, oviamente tutte quelle che vorranno partecipare e di qualsiasi fascia di età, potranno raccontarsi esperienze e affrontare le diverse problematiche dell'universo femminile: adolescenza, gravidanza, maternità, il periodo pre e post menopausa.
E' il primo progetto concreto che viene nmesso in campo, dopo la costituzione nel 2019 e lo stop causato dalla pandemia con tutte le conseguenze che ne sono derivate. Anche se, nonostante l'emergenza sanitaria, la Consulta non ha mai smesso di progettare. Prova ne è la scatola, posizionata nelle farmacie dove chiedere aiuto o i fiori rossi di lana che un anno fa hanno fatto la loro comparsa nelle aiuole per sensibilizzare l'opinione pubblica.
Ma ora si fa sul serio con incontri e confronti. L'idea è venuta alla consigliera Virna Gemelli che ha coinvolto in questa importante iniziativa Manuela Marano, ostetrica di lungo corso in pensione (nella sua carriera ha fatto nascre la bellezza di circa 5mila bambini) che ha accolto con favore ed entusiasmo l'invito, anche perchè a Borgaro, per i ben noti tagli dell'AslTo4, non esiste più il Consultorio come fondamentale punto di riferimento per le donne
Alla presentazione, ieri sera, nella sala consigliare, oltre tante donne borgaresi hannno presenziato anche il sindaco Claudio Gambino, la presidente della Consulta Marcella Maurin, le assessore Pina Fabiano e Federica Burdisso, le consigliere Virna Gemelli e Cinzia Tortola, il parroco don Alessandro Martini e naturalmente Manuela Marano
Al termine i presenti si sono recati in piazza Partigiane d'Italia, dove è stata scoperta una targa in ricordo di tutte le donne morte per mano degli uomini con la scritta «A tutte le donne vittime di gesti di violenza, che non hanno potuto chiedere o avere aiuto, che non hanno potuto tornare a sognare, che sono state insultate, umiliate, disprezzate, maltrattate, uccise».
Una piccola cerimonia, precedut da un breve ma intenso momento musicale con tamburo e violino per sottolineare la gravità del fenomeno della violenza sulle donne, che è e rimane la più grave e diffusa violazione dei diritti umani.