Mar, 28 Mar, 2023

Anche la Memoria, a Caselle, ha un costo. A pagamento l'appuntamento organizzato il 21 gennaio

Unico evento per tutti e gratuito quello di ieri sera, organizzato dall'ANPI. La polemica di Fontana

«Mai più un'Italia razzista, mai più le atrocità di Auschwitz, mai più permettere quel "tacito consenso" che consentì la follia del nazi-fascismo. E mai più negazionismo che del razzismo è la forma più subdola e insidiosa».

Sono state le autorevoli parole scandite ieri, venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, di fronte alle più alte cariche dello Stato.

Ma perchè "quel mai più" non sia solo parole, è necessario che tutti facciano la loro parte, in primis le Istituzioni, la scuola, le associazioni. Tutti insieme per fare in modo che quello che accadde non si verifichi, appunto mai più, perchè come ebbe modo di dire Primo Levi, sopravvissuto ad Auschwitz «se è successo, vuol dire che può succedere ancora».

Ecco partendo proprio da questi presupposti tutti i Comuni, scuole e associazioni si sono date un gran da fare organizzando incontri, conferenze, concerti e spettacoli. Tutti ovviamente gratuiti.

E Caselle? Se non fosse stato ieri sera per l'ANPI che ha portato sul palco di Sala Cervi (naturalmente gratuitamente) musica, un video e letture a tema, Caselle risulterebbe non pervenuta. Il Comune, infatti, si è limitato a patrocinare uno spettacolo, tra l'altro il 21 gennaio una settimana prima della Giornata della Memoria, a pagamento. Per carità 10 euro il biglietto di ingresso, certo non una cifra impossibile, dimenticando, però, di evidenziare sul volantino pubblicitario che la messa in scena della Compagnia teatrale LibereGabbie non sarebbe stato, come era sempre accaduto, senza alcun esborso degli spettatori.

Anche perchè se l'obiettivo è fare opera di sensibilizzazione, evitando che quelle atrocità cadano nell'oblio...

Risultato? Pubblico scarso, anzi, a dirla tutta, scarsissimo e qualcuno che quello spettacolo avrebbe anche voluto vederlo, ma non era preparato a dover pagare l'obolo,  è stato costretto a tornare a casa con le pive nel sacco.

«Sono basito da quanto è accaduto e mi è stato raccontato da alcuni casellesi - sbotta Andrea Fontana (Insieme per Caselle Futura) - Il Giorno della Memoria non è forse una data in cui a far ricordare quei tragici eventi dovrebbero essere proprio le istituzioni? E gli eventi non dovrebbero essere gratuti come accade ovunque? Non è forse questo il compito di un'Amministrazione comunale? O basta cambiare la copertina della pagina Facebook del Comune come invece è stato fatto con la solita superficiale banalità? Mai prima d'ora le Amministrazioni di Caselle si erano sottratte a questo importante compito. Mai prima d'ora avevano rinunciato a coinvolgere le scuole in iniziative pubbliche».

Evidentemente nella "libera repubblica" di Caselle - la "città della gentilezza" - nessuno si è accorto ancora di quanto stia crescendo il germe dell'odio e della sopraffazione nella nostra società, come ha sottolineato ieri il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo ricordando a tutti che «anche la memoria è un fondamento della nostra Repubblica, basata sui principi di uguaglianza, libertà, rispetto dei diritti universali della persona».

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