Endrio Milano propone ricordo e riflessione attraverso l'organizzazione di eventi che coinvolgano tutti
Forse non sono più in molti a Caselle a ricordare quel tragico 1° gennaio di ormai quasi 50 anni fa, quando un aereo Fokker 60 dell’Itavia partito dall'aeroporto di Cagliari Elmas, in fase di atterraggio all'eroporto Torino-Caselle precipitò in regione Accossato, causando la morte di 38 persone, 35 passeggeri (17 dei quali sardi) e 3 membri dell'quipaggio. Da quel tragico e tremendo schianto si salvarono solo tre passeggeri e di quel tragico momento rimane una lapide nel cimitero cittadino a ricordo delle vittime. Ma è tutto.
Il 1 gennaio, fra meno di quattro mesi sarà l'anniversario di quell'incidente aereo - che non fu neppure l'unico, ricordiamo che nel 1984 a perdere la vita durante un volo di collaudo fu il comandante Manlio Quarantelli che grazie al suo coraggio non causò vittime in città e nel 1996 un Antonov 124 sempre in fase di atterraggio piombò su un cascinale di San Francesco al Campo provoncando la morte di 4 persone - che sembra da tempo essere caduto nel dimenticatoio.
E se in molti hanno dimenticato quel tragico evento e molti altri, tutti i nuovi cittadini che in questo mezzo secolo hanno popolato Caselle, non l'hanno neppure mai saputo, non lo ha scordato il consigliere Endrio Milano (Progetto Caselle 2027) che ha presentato un'interrogazione non solo per riportare alla memoria quella tragedia, ma anche per chiedere all'Amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Marsaglia (casellese doc che a quel tempo aveva appena 11 anni), l'organizzazione non una semplice commemorazione, ma una serie di eventi che coinvolgano, anche nell'organizzazione il Consiglio comunale, le associazioni e i media perchè sottolinea «questa tragedia “dimenticata” fa parte della nostra storia e il cinquantenario dovrebbe vedere la nostra città impegnata in una serie di eventi di ricordo e riflessione, anche per rispetto alle vittime».
Il disastro aereo
L’aereo dell’Itavia era decollato poco dopo le 10.30 dall’aeroporto di Cagliari-Elmas per fare scalo a Bologna e a Torino prima di raggiungere Ginevra. Dopo lo scalo a Bologna era ripartito alle 12,40 alla volta di Caselle, ma durante l’avvicinamento all’aeroporto, poco dopo le 13.30, l'aereo che stava letteralmente volando nella nebbia e in condizioni meteo sfavorevoli sotto il controllo radar GCA, toccò prima la cima di un pioppo, a circa 15 metri di altezza, poi entrò in collisione con la parte superiore di un capannone in costruzione in regione Accossato, a quel tempo decisamente alla periferia di Caselle, che provocò il distacco del flap dal bordo d’uscita dell’ala destra e la rottura della superficie alare inferiore. L’aereo iniziò quindi una rotazione a destra fino a quando l’ala destra e i piani di coda colpirono il suolo e si staccarono dall’aereo. Mentre il velivolo continuava a ruotare anche l’ala sinistra colpì il terreno e si staccò dalla fusoliera che a sua volta si schiantò a terra e rovesciata, si fermò contro una cascina agricola tra via Venaria e via Accostato, periferia della città a circa 3.700 metri a sud dalla pista di atterraggio.