La soppressione del posto di lavoro giustificata dall'azienda con il ricaro di energia e materie prime
Rientra dalla maternità e viene licenziata. E' quanto è accaduto ad una lavoratrice, nonchè delegata Uilm, della Emmecitecnica di Leini. Motivo per cui ieri, venerdì 27 gennaio, i suoi colleghi hanno deciso di scioperare per quattro ore.
L'azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di quadri elettrici, sita in via Bugatti 1, ha deciso unilaterlmente la soppressione del posto di lavoro della donna dopo averla precedentemnte demansionata.
«È così che prende forma un licenziamento grottesco che l’azienda prova a giustificare legandolo ai rincari energetici - commentano Ciro Di Dato e Francesco Messano della Uilm Torino - e delle materie prime, come se licenziare una lavoratrice dopo 18 anni di sacrifici risolvesse questo problema. Crediamo che di fronte alle difficoltà finanziarie con cui motiva il licenziamento, la proprietà avrebbe dovuto aprire un tavolo di discussione con le organizzazioni sindacali con l’intento di utilizzare tutti gli strumenti previsti per salvaguardare l’occupazione».
E concludono «probabilmente qualcuno in modo strumentale ha ritenuto più conveniente licenziare la nostra delegata, non accontentandosi di averla già demansionata tempo fa in quanto colpevole di un’assenza dovuta alla maternità. In mancanza di riscontri da parte dell’azienda, lo sciopero effettuato ieri è solo l’inizio delle mobilitazioni».