Per Eurovision Song Contest, Coldiretti Torino porta l’ospitalità contadina e i cocktail con materie prime di filiera agricola

Gli Eugenio in Via di Gioia piantano un rabarbaro alpino nel giardino medievale di Palazzo Madama dell'azienda Melvi di Usseglio
L'ospitalità contadina di Coldiretti Torino per Eurovision Song Contest: cocktail freschi e profumati con materie prime di filiera agricola.
Nella splendida caffetteria di Palazzo Madama, spazio poco conosciuto dell’antico castello torinese, è stato presentato il sistema degli agriturismi di Terranostra Torino, l’associazione che fa capo a Campagna Amica-Coldiretti, che stanno assumendo un’importanza cruciale nel sistema ricettivo del Torinese. Stiamo parlando di una cinquantina di aziende agricole che, come prevedono le norme sugli agriturismi, prima di tutto producono cibo, poi lo cucinano e lo servono nei loro ristoranti. E, visto che sono in campagna, collina o montagna, molto spesso sono anche nel bel mezzo della natura e di fronte a paesaggi splendidi, offrono anche soggiorni di relax e wellness.
Ma gli agriturismi sono anche “fattorie sociali” che offrono soggiorni a bambini con disabilità e alle loro famiglie coinvolgendoli in diverse attività educative e terapeutiche: sono quindi strutture agricole fuori dalla città ma al servizio della cura sociale di Torino e dei comuni della cintura.
All'evento di questa mattina sono intervenuti Jacopo Barone, presidente Terranostra Torino, Roberta Passeri (Agriturismo San Nazario, Bibiana), Fabrizio Serra, direttore Fondazione Paideia che gestisce la Fattoria sociale Paideia a Baldissero Torinese e sono stati offerti in degustazione prodotti degli agriturismi torinesi: carne cruda da allevamento biologico di razza piemontese dell’Agriturismo San Nazario; formaggi di capra dell’azienda agricola La Capra Canta di Bibiana; mieli e marmellate di Fattoria Paideia, Baldissero; grissini della filiera del Gran dij Bric della collina chivassese; vini dell’Agriturismo Cascina Canonici di Sant’Ambrogio con vigne in bassa valle di Susa.
Successivamente Coldiretti Torino si né spostata nel giardino medievale realizzato nel fossato del castello. Di fronte all’angolo dedicato alla piante officinali è stato trapiantato un rabarbaro, pianta di origine euroasiatica (in questo caso proveniente dalla valle di Viù) che era presente nei giardini dei castelli di Piemonte e Valle d’Aosta per sfruttare le sue proprietà farmaceutiche ed erboristiche.
A sorpresa, hanno fatto irruzione gli Eugenio In via Di Gioia che hanno piantato sotto l'attenta supervisione del curatore botanico Edoardo Santoro e con l'entusiasmo del direttore Giovanni Carlo Federico Villa un rabarbaro alpino donato dall’azienda agricola Melvi di Usseglio per poi suona il loro inno all’ecologia: “Terra”.
Il trapianto del rabarbaro è stato lo spunto per il terzo evento dedicato ai cocktail come veicolo di cultura della cultura del buon bere dove Davide Terenzio Pinto e Karina Kochiyan di Affini hanno proposto l’aperitivo “Le Masche” (vino bianco Cortese, erba ruta del Torinese) e il cocktail “Nuvola Sprizza” (Premio Ampolla d’Oro 2022 del Touring Club Italiano) (birra agricola, vermouth, bergamotto, bitter, botaniche del Torinese). Giorgina Somale dell’azienda agricola Melvi Campagna amica ha condotto l'assaggio del suo liquore al rabarbaro.
Alle bevande sono stati accompagnati formaggi di capra dell’Azienda agricola La Capra Canta; salame di cinghiale da allevamento biologico; salame di suino da allevamento biologico; grissini filiera Gran dij Bric; caramelle al rabarbaro.