Sab, 4 Mag, 2024

Ristrutturazione Villa Caviglietto: a giugno si apre il cantiere per il micro-housing e della "stazione di posta"

Obiettivo del progetto? dare una risposta concreta alle persone in condizioni di fragilità

Appuntamento ieri mattina, martedì 23 aprile a Leini,  per il sopralluogo con il sindaco Renato Pittalis, l'assessora Carmela Masi, il direttore dell'Unione Net Stefano Maggio, i progettisti e i Servizi Sociali, a Villa Caviglietto che è in procinto di essere trasformata in luogo di accoglienza per le persone in difficoltà. 

L'apertura del cantiere è previsto già giugno e la conclusione dei lavori di ristrutturazione a dicembre 2024. La Villa in stile Liberty con tutti i terreni di pertinenza saranno trasformati, grazie ad 1 milione di euro ottenuto dall'Unione Net dal Pnrr,  in "stazione di posta" utilizzabile da chi non ha una residenza come indirizzo per farsi recapitare documenti e pacchi e successivamente in micro-housing per offrire ospitalità temporanea a chi ha perso la casa.

Un villa, situata quasi di fronte alla scuola per l'infanzia di via Caviglietto, donata nel 1954 all'ospedale Capirone  (ed entrata nel patrimonio comunale) dai coniugi Andrea e Francesca Caviglietto in memoria della figlia, Gioconda, medico condotto, come si diceva a quel tempo, morta prematuramente ad appena 40 anni, per fini sociali. Tant'è che l'edificio è stato la seconda sede del Comitato della Croce Rossa di Leini mantendo quindi la sua destinazione d'uso e quando la CRI si è trasferita la struttura è stata abbadonata cadendo nel degrado fino al 2021 quando l'Amministrazione comunale ha colto attraverso l'Unione dei Comuni l'opportunità di ristrutturarla con un progetto che andrà ad offrire risposte concrete a chi si trova in un momento di fragilità.  E non soltanto per i leinicesi, ma a vantaggio anche degli altri tre Comuni (Settimo, Volpiano e San Benigno) facenti parte dell'Unione Net che anni fa hanno trasferito i Servizi Sociali proprio all'Unione.

«Questo è un progetto abbastanza innovativo - ha spiegato Pittalis - di mutuo aiuto tra i nostri quattro Comuni. E' la rivalutazione di un patrimonio, la sua riqualificazione e la messa a disposizione delle persone, soprattutto le più fragili che più difficilmente riescono a trovare una collocazione ordinaria nella società. Un ringraziamento va all'Unione, alla cooperativa Valdocco, ai progettisti che hanno sposato l'idea di far star dentro ad un edificio con caratteristiche particolari dei moduli di intervento che magari sarebbe stato più comodo trasferire in altre realtà e qui invece troveranno la loro collocazione».

La parola d'ordine della struttura che sarà gestita dalla cooperativa Valdocco, sarà quindi "inclusione sociale" perchè questo progetto ha come obiettivo di dare una risposta concreta tutti coloro che si trovano a vivere in situazioni di marginalità sociale, a chi ha avuto problemi di dipendenza e chi ha perso la casa.

Ultimo, ma non meno importante l'edificio sarà ad impatto zero con tanto di pannelli fotovoltaici per produrre energia e pompe di calore con un'attenzione particolare, quindi, anche all'ambiente.

I primi interventi, prima dell'apertura vera e propria del cantiere, saranno la bonifica dall'amianto e la sistemazione del terreno esterno con il taglio di alcuni alberi le cui radici stanno minando la stabilità delle fondazioni della villa.

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