Due mattinate di riflessioni e approfondimenti per le scuole e una serata per la cittadinanza. Nuovo appuntamento il 3 febbraio con l'Anpi
In occasione della Giornata della Memoria, edizione 2024, il Comune ha proposto un ricco calendario di incontri ed iniziative.
Per le scuole, due i momenti di riflessione ed approfondimento: uno riservato alle classi quinte della scuola primaria Anna Frank, l’altro agli studenti di terza media della Carlo Casalegno. In due mattinate separate, giovedì e venerdì scorso, ma nello stesso luogo, il Teatro Pavarotti, e con un tema analogo: le vergognose Leggi razziste, promulgate nel 1938 contro la minoranza ebraica italiana.
Più un incontro aperto a tutta la cittadinanza, questa volta nella serata del 26 gennaio, sempre al Pavarotti, su un tema poco conosciuto: la genesi del Tribunale dei Giusti e la creazione dello Yad Vashem, il più importante centro di ricerca al mondo, con sede a Gerusalemme, dedicato allo studio, alla ricerca, ed alla trasmissione della memoria relativa alla Shoah, all’universo concentrazionario, ma anche a chi si prodigò a mettere in salvo ebrei perseguitati dal nazifascismo.
Quest’anno l’Amministrazione comunale, attraverso la vicesindaca Cristina Bruno, ha voluto offrire un ampio ventaglio di possibilità di conoscenza ed approfondimento della Shoah, sia agli studenti che alla cittadinanza leinicese, nei giorni immediatamente precedenti la data canonica del 27 gennaio, divenuta simbolo per commemorare la tragedia dell’olocausto. Occasione di approfondimento che continuerà anche sabato 3 febbraio, alle 18, presso il Teatro Pavarotti, grazie all’impegno dell’Anpi locale, che si metterà in collegamento con la scrittrice Edith Bruck, sarà possibile ascoltare la testimonianza diretta di questa scrittrice e poetessa sopravvissuta ai campi di sterminio.
Il Comune, quest’anno ha voluto affidarsi alla preparazione ed alla competenza, di Davide Aimonetto, laureato in storia contemporanea, specializzatosi nello studio della didattica della Shoah dopo un lungo periodo di formazione presso lo Yad Vashem di Gerusalemme, il più importante e prestigioso centro di ricerca al mondo, sulla Shoah, dal quale Aimonetto ha conseguito il titolo di graduate, «la scelta è caduta sul dottor Aimonetto – spiega Bruno – perché oltre ad essere molto preparato sull’argomento, ho avuto in passato modo di ascoltare le sue conferenze, e posso garantire che sono estremamente valide sul piano didattico e culturale, bisogna poi aggiungere che in quanto insegnante dell’Anna Frank, è decisamente conosciuto ed apprezzato dai suoi allievi».
In un Pavarotti gremito in ogni ordine di posto, Aimonetto ha descritto agli studenti, i meccanismi perversi che portarono alla nascita delle leggi razziste, sia in Italia che in Germania, e sugli effetti perversi che ebbero sulla minoranza ebraica, partendo proprio da quella più fragile ed indifesa: i bambini e gli studenti che furono, in breve tempo espulsi da tutte le scuole del Regno d’Italia, per volere del Duce del Fascismo, che aveva stabilito che gli italiani dovessero sentirsi francamente razzisti.
L’insegnante della primaria Anna Frank, con l’ausilio di slide e video, ha accompagnato i giovani studenti lungo tutto quello percorso, di quella lunga catena che, anello dopo anello, passo dopo passo, condurrà gli ebrei, insieme alle minoranze politiche, sessuali, religiose, etniche, alle porte dell’universo concentrazionario nazista.
Molte le domande e le curiosità, espresse dai ragazzi alla fine della conferenza. Quella stessa curiosità che ha contraddistinto i partecipanti alla serata del 26 gennaio. Molte le domande, al termine della conferenza, che nonostante il tema fosse le origini ed i compiti dello Yad Vashem, sono inevitabilmente scivolate sulla drammatica situazione attuale che stanno vivendo Israele e la striscia di Gaza.
Aimonetto con la tipica vivacità intellettuale che lo contraddistingue ha cercato di offrire ai presenti uno sguardo complessivo sulla delicata e drammatica vicenda della situazione israelo-palestinese, ricordando che «bisognerà avere la forza, da entrambe le parti, di riprendere il dialogo laddove si è interrotto, ben consapevoli che niente tornerà ad essere come prima del 7 ottobre».
