Pare proprio che i pensionati italiani, la pensione non se la vogliano godere in Patria. Dopo Croazia, Albania e Portogallo, la Tunisia sembra ora la meta che tra il 2019 e il 2023 abbia fatto segnare una forte crescita tra i Paesi di espatrio per circa duemila pensionati italiani solo negli ultimi due anni.
A renderlo un luogo adatto per il “buen retiro” sarebbero il clima mite e il costo basso della vita, anche se il servizio sanitario pubblico non sarebbe affatto scontato per gli stranieri. In compenso pare che si paghi molto meno che in Italia per l’assistenza privata: ad esempio, una visita specialistica costerebbe poco più di 18 euro.
Terminato ormai il sogno portoghese dopo lo stop di Lisbona alle agevolazioni per gli anziani stranieri dove fino al 2020 l'esenzione fiscale era totale e fino al 2024 vigeva un'imposta fissa al 10%, ora la scelta è caduta sulla Tunisia dove, secondo l’Aire, l’anagrafe degli italiani residenti all’estero i nostri connazionali sarebbero oltre 7mila tra cui molti ad Hammamet.
Per avere il trasferimento in Tunisia bisogna dimostrare di avere un reddito congruo al mantenimento della casa in cui si andrà a vivere e soggiornare sul territorio per 183 giorni. Una agenzia specializzata, “Orizzonte Tunisia” si occupa delle persone che vogliono trasferirsi nel paese nordafricano. E’ gestita dal 2012 ad Hammamet da Rita Salvati, presente su tutti i canali social per fornire le informazioni necessarie. Non solo logistiche per agevolare il trasferimento ma anche tutte le indicazioni relative al regime fiscale e alle tassazioni cui si può andare incontro.
Non mancano commenti ironici verso coloro che scelgono questa meta: «Ci vuole coraggio», oppure «Tutte storie, nemmeno Craxi era troppo contento di stare li», e ancora «In caso di fuggi fuggi per instabilità politica dove andrebbero i nostri poveri pensionati?»
