Un’occasione per ripensare la sinistra a partire dal lavoro, dalle persone, dalla realtà, con l’ambizione di tornare a rappresentare chi oggi si sente escluso dal dibattito pubblico e politico.
E' l'obiettivo dell'incontro in programma domani, giovedì 12 giugno, alle 21, nella sala conferenze Ex Fergat (via Millio 20) a Torino, organizzato dall’associazione Sinistra Futura, dal titolo: “Lavoro come identità della sinistra – Dopo il referendum il lavoro al centro”.
Un tema più che mai attuale, soprattutto alla luce dell’esito del recente referendum sul lavoro, che ha visto una netta affermazione dei “Sì” e che, secondo gli organizzatori, impone una riflessione politica urgente sulla centralità del lavoro nell’agenda delle forze progressiste.
Ad introdurre i lavori saranno Alessandro Ritella, coordinatore regionale di Sinistra Futura, e Aldo Corgiat, della direzione nazionale. Seguiranno gli interventi di esponenti politici e sindacali di primo piano: Igor Piotto della segreteria CGIL Torino; Gianna Pentenero, capogruppo PD in Consiglio regionale; Alice Ravinale, capogruppo AVS in Consiglio regionale e Sarah Disabato, capogruppo M5S in Consiglio regionale. A moderare il dibattito sarà Endrio Milano, membro dell’esecutivo nazionale di Sinistra Futura.
L’incontro sarà un’occasione per una valutazione politica collettiva dell’esito referendario e per discutere quali direzioni intraprendere per riportare il lavoro al centro della proposta politica progressista.
«La questione salariale è diventata una vera emergenza democratica - si legge nella nota di convocazione - Salari troppo bassi, precarietà e perdita di diritti stanno minando la dignità delle persone e violano i principi sanciti dalla Costituzione. La sinistra ha il dovere di tornare ad essere la voce di chi lavora e fatica, e di chi non ha ancora voce».
Sinistra Futura si presenta come un’associazione impegnata nella costruzione di una nuova soggettività politica e culturale della sinistra italiana, capace di superare l’attuale frammentazione e rispondere alla crisi della democrazia rappresentativa e all’astensionismo crescente.
L’obiettivo è avviare un percorso costituente, aperto e plurale, per ricostruire una sinistra credibile, ancorata ai valori del lavoro, della giustizia sociale e della partecipazione.

