Ven, 17 Gen, 2025

Una città in piazza contro la violenza sulle donne: in tanti al flash mob organizzato dalla Consulta per le donne borgaresi

Dopo un anno caratterizzato da tanti, troppi femminicidi - 87 rileva l'oservatorio nazionale e l'anno non è ancora finito - i borgaresi sono scesi in strada con un flash mob a tappe per dire "no" a questo tragico fenomeno che caratterizza non solo l'Italia, ma il mondo intero, organizzato dalla Consulta per le donne borgaresi che ha riunito, cosa non così comune, l'intera Amministrazione comunale, la Pro Loco, la Parrocchia, l'Anpi, l'Unitre, l'associazione Commercianti e soprattutto tanti cittadini e cittadine.

La presenza del comandante della stazione carabinieri Fabio Fornaiolo, ha sottolineato in maniera forte la vicinanza dell'Arma alla comunità nella lotta alla violenza contro le donne che grazie a leggi e ad azioni sempre più importanti lancia il messaggio che «nessuna donna è sola in questa battaglia di civiltà e rispetto dei diritti umani».

Perchè come ha sottolineato la presidente della Consulta, Cinzia Tortola questo è «un fenomeno drammatico che tocca tutti, giovani e meno giovani, ricchi e poveri, istruiti e meno istruiti» nessun ceto sociale è immune da un pensiero e una cultura radicata nel più becero patriarcato, soprattutto se si pensa che fino agli anni '90 lo stupro veniva ancora considerato un reato contro la morale e non contro la persona. E parliamo solo di 30 anni fa!

Significativo che ieri mattina, sabato 23 novembre, ad indossare la fascia tricolore sia stata l'assessora Pina Fabiano e non il sindaco Claudio Gambino, benchè presente. Un segnale di attenzione non indifferente e un intervento forte e toccante della stessa Fabiano che ha scaturito un applauso spontaneo «essere qui oggi è una sconfitta. Perchè se siamo qui a manifestazre significa che nulla ancora è stato risolto. Mi auguro che negli anni a venire non siano più necessarie manifestazioni come questa. Dire "no" alla violenza contro le donne scendendo in piazza non è normale. La normalità sarebbe il rispetto di tutti verso tutti».

Durante le tappe sono state lette testimonianze autentiche di donne vere la cui vita è finita tragicamente, tra cui quella della borgarese Letizia Teglia, sparita nel nulla a 24 anni il 30 agosto 1995, di cui madre Angela Vortici, oggi 90enne, ancora invoca la verità e che nel luglio scorso ha inviato un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella affinchè il caso venga riaperto e si faccia finalmente luce sulla scomparsa nel nulla di sua figlia.

Gambino al termine del flash mob ha voluto però chiudere con un messaggio di speranza ricordando sì le tante vittime, ma anche le tante donne che con l'aiuto delle forze dell'ordine, delle istituzioni e dei centri anti violenza sono riuscite a fuggire dalle situazioni di violenza e sopruso e a ricominciare una nuova vita. Invitando tutte a non rimanere mai sole.

Infine Cinzia Tortola che ha già preannunciato numerosi progetti  della Consulta per il 2025, invitando tutti ad iscriversi, uomini compresi, ha ringraziato tutte le associazioni «che hanno sostenuto e condiviso l'iniziativa, la dirigente scolastica Lucrezia Russo che ha dato un contributo attivo ed efficace ( e domani lunedì 25 porterà in piazza i suoi ragazzi ndr), l'Amministrazione che ha dato un contributo fattivo, i Carabinieri di Caselle, la polizia locale di Borgaro, la Protezione Civile che ha garantito la sicurezza della manifestazione» e un ringraziamento speciale è andato all'avvocata Benedetta Donzella «che ha preparato con passione e coraggio i testi che sono stati letti durante la manifestazione e a Carla Picco che ha realizzato i cartelli posti nelle 6 tappe della camminata.  La comunità di Borgaro ha dimostrato ancora una volta un estrema sensibilità e attenzione al tema della violenza contro le donne. La stessa attenzione sensibilità che guiderà i nostri prossimi progetti per il 2025».

 



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