Lun, 30 Giu, 2025

Slot machine, scontro in Consiglio regionale: l’emendamento anti-azzardo del PD affossato da Fratelli d’Italia

Slot machine, scontro in Consiglio regionale: l’emendamento anti-azzardo del PD affossato da Fratelli d’Italia

In Piemonte torna ad accendersi il dibattito sul gioco d’azzardo patologico. Soprattutto dopo che la maggioranza di centrodestra ha respinto, con i voti decisivi di Fratelli d’Italia, un emendamento presentato dal Partito Democratico al disegno di legge “Omnibus” di riordino normativo. Il testo, firmato dalle consigliere Monica Canalis e Gianna Pentenero e dal capogruppo Domenico Rossi, puntava ad ampliare l’elenco dei «luoghi sensibili» — introdotto dalla legge regionale 9/2016 — portando a 500 metri (nei Comuni sopra i 5.000 abitanti) la distanza minima obbligatoria fra sale gioco e centri di aggregazione giovanile o anziani, impianti sportivi, luoghi di culto e sedi formative. 

Il nodo della coerenza

Per i proponenti si è trattato di «una chance mancata» per rimediare alla deregolamentazione voluta dalla Lega nel 2021. «Fratelli d’Italia, che allora gridava allo scandalo, oggi ha scelto di stare ferma», ha attaccato Canalis, accusando il partito di Giorgia Meloni di «tradire le promesse da destra sociale e ignorare i malati di azzardopatia e le loro famiglie». Secondo il PD, la stretta sulle distanze servirebbe ad arginare un’offerta di gioco “sempre più capillare”, che gli studi scientifici indicano come principale fattore di aumento della domanda. 

L’emendamento prevedeva: più luoghi sensibili (oltre a scuole, ospedali e sportelli bancomat, sarebbero entrati nell’elenco centri giovani/anziani, palestre e oratori); distanza minima estesa da 300 a 500 metri nei centri urbani sopra i 5.000 residenti; ripristino di parti della legge 9/2016, che il centrosinistra rivendica di aver varato «con ottimi risultati» in termini di riduzione delle perdite.

Al termine della seduta, nessun consigliere di Fratelli d’Italia ha rilasciato dichiarazioni ufficiali. Fonti della maggioranza fanno sapere che «eventuali correzioni alla normativa sul gioco saranno valutate all’interno di un disegno di legge organico» e che l’emendamento PD avrebbe «snaturato» il testo Omnibus, volto a semplificare e non a irrigidire la disciplina vigente.

Il Fondo regionale per la lotta alla ludopatia resta affidato ai Sert (i servizi per le dipendenze) e al Terzo settore, che denunciano costi sanitari e sociali in crescita. Il DDL Omnibus proseguirà ora l’esame in Commissione con il voto finale atteso a luglio. Il Partito Democratico preannuncia nuove iniziative: «Non ci fermeremo — assicura Rossi — finché non verrà ripristinata una barriera efficace contro la diffusione incontrollata dell’azzardo».

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