Dom, 28 Apr, 2024

La quarta bestia, quella massa di istinti e voluttuosità la cui fame non può essere mai placata

La quarta bestia, quella massa di istinti e voluttuosità la cui fame non può essere mai placata

Come si può evitare?  Nell’aprirsi verso il suo simile con gentilezza e sensibilità

Cari lettori, questa bestia, per quanto mi riguarda, è particolarmente insidiosa. Fonte di innumerevoli problemi e discordie, inizialmente risulta la più seducente di tutte, ma se arriva a possedervi in toto causa delle ferite terribilmente devastanti e quasi impossibili da cancellare. Il problema è che queste, quantomeno nella maggior parte dei casi, non le arreca all’impossessato, ma alle sue vittime. Infatti, la bestia porta l’impossessato a diventare carnefice aggravando ulteriormente la situazione.

Lasciva e particolarmente inquietante d’aspetto, questa bestia è ricoperta di occhi dai mille colori, avidi e bramosi, sempre alla ricerca di carne ed è composta da una insensata accozzaglia di mani maschili e femminili e di lingue che si avviluppano l’una sull’altra. Sbava e allunga quelle che, a mala pena, possono essere descritte come appendici verso la sua vittima. Una volta raggiunta non se ne impossessa subito, al contrario gode particolarmente del corromperla lentamente a piccoli passi. Come la rana, che, se fatta cuocere lentamente non si rende conto della sua situazione di pericolo fino a che non è troppo tardi, anche la bestia persuade con voluttuosa lascività facendo sentire la vittima come immersa nel piacere. Inizialmente, con piccoli passi, ti seduce e ti spinge a superare limiti che prima credevi inviolabili. Nessun tabù regge davanti a lei e anzi, tanto più è proibita una pratica, tanto più la fa risultare irresistibile e piacevole.

Il problema grosso è che questa provoca un’immensa sensazione di potere e, di conseguenza, la gente difficilmente vuole liberarsene. Nessuno si rende conto del prezzo degli atti che sei costretto a fare sotto l’influenza di questa bestia. Una volta che la vittima è diventata, in senso letterale, dipendente dalle visioni che gli verranno sussurrate all’orecchio, desidera sempre di più passare all’azione e non si accontenterà più dell’immaginazione.

Il punto di non ritorno lo si ottiene quando, colui che è stato posseduto, smette di vedere gli altri esseri umani come tali, ma solo come succulente prede per le sue brame più basse. Li desidera e può arrivare addirittura ad aggredirli privato del lume della ragione e in balia di incontrollati istinti. Quando ciò avviene la bestia si riproduce instillando una sua protrusione nella vittima che, purtroppo, rischia di diventare ulteriore involucro per questa atrocità. Niente può saziare quell’ammasso di istinti e voluttuosità, non importa quanto cacci, quanto mangi o su chi si installi, la sua fame non può essere placata.

Questa entità rende l’impossessato poco più di un burattino nelle mani di uno degli instinti più arcaici e forti dell’uomo. Ciò porta a rovinare irrimediabilmente quello che potrebbe essere, altrimenti, un magnifico e nobile momento. Guardativi dalle sue mani e dalle sue visioni, perché vi porterà a far marcire e decadere tutti quei legami, tutti quei momenti e gesti che altrimenti potrebbero essere, oltre che nobili e giusti, belli e dolci.

Normalmente mi piace inserire nel mio scritto un modo per evitare, controllare o scacciare la bestia in questione. In questo caso è quantomai importante. Per quanto possa sembra scontato ho due consigli da darvi. Il primo è farvi dominare dall’amore e non dalla passione. Quest’ultima, infatti, è spesso è una breccia nell’animo umano che per la bestia equivale ad un invito ad entrare. Il secondo consiglio invece è più drastico. Solo l’educazione, la moderazione e la compassione possono incatenare quello che, altrimenti, striscerebbe via da ogni catena o vincolo.

Spesso la forza dell’uomo non sta nella dominazione, ma nell’aprirsi verso il suo simile con gentilezza e sensibilità.

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