Una scuola più inclusiva, capace di accogliere e rispondere in modo efficace alle esigenze degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali. È questo l’obiettivo dell’accordo di programma siglato il 26 maggio tra il Comune di Pianezza e altri sette comuni dell’area Ovest della Città Metropolitana di Torino: Alpignano, Druento, Venaria Reale, Givoletto, La Cassa, San Gillio e Val della Torre.
A firmare l’intesa anche il CISSA (Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenziali), l’ASL TO3 e le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, dai nidi alle scuole superiori. Coinvolti anche numerosi istituti comprensivi, come l’Istituto Dalmasso di Pianezza, il Liceo Juvarra di Venaria e diverse scuole paritarie, tra cui il Salotto Fiorito.
L’accordo, della durata triennale, si configura come un patto concreto per garantire il diritto allo studio attraverso una serie di interventi educativi e assistenziali mirati. Tra le misure previste: la fornitura di ausili didattici e attrezzature specifiche, il potenziamento dell’autonomia personale degli alunni, l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici scolastici e sportivi, il trasporto dedicato per studenti con disabilità e l’accesso prioritario a nidi e centri estivi comunali.
La principale novità dell’intesa è l’introduzione sperimentale della figura dell’educatore di plesso, una risorsa educativa trasversale che potrà operare a supporto di più classi, promuovendo l’inclusione nei momenti di gioco e apprendimento e rispondendo in modo più flessibile al crescente numero di studenti con bisogni educativi speciali.
«Questo accordo non è solo un atto formale, ma la testimonianza concreta di una rete territoriale che crede nell’inclusione come valore fondamentale - ha dichiarato Antonio Castello, sindaco di Pianezza, comune capofila dell’iniziativa - È un percorso che unisce scuole, enti locali e sanitari in una visione comune. Un passo avanti decisivo per rendere la scuola un ambiente davvero accessibile a tutti. Un risultato frutto della sinergia tra amministrazioni, servizi educativi e sanitari, destinato a diventare un modello replicabile in tutto il territorio metropolitano».