Un polo culturale intitolato ad Alberto Cesa, con biblioteca e spazi per attività artistiche e musicali, nei locali di quella che da settembre con l'ampliamento di strada Salga, sarà l’ex scuola media "Demonte" di piazza Resistenza: è la proposta ufficialmente lanciata dal capogruppo di Progetto Caselle 2027, Endrio Milano.
L’idea, già ventilata nei mesi scorsi da Vittorio Mosca, anima della Confraternita dei Battuti, e da altri cittadini, viene ora formalizzata attraverso un’interrogazione indirizzata all’Amministrazione, guidata dal sindaco Giuseppe Marsaglia. L’obiettivo è chiaro: evitare che l’edificio finisca nell’elenco degli immobili comunali abbandonati, come accaduto in passato con la vecchia stazione e il Baulino.
«A Caselle è più difficile che altrove fare promozione culturale continuativa e di qualità, capace anche di attrarre turismo lento - sottolinea Milano. - Serve decidere il riuso degli edifici quando sono ancora in buono stato, così da adattarli con poca spesa».
L’ex Demonte, già oggetto di manutenzione e interventi di efficientamento energetico, potrebbe, quindi, ospitare non solo la biblioteca civica, ma anche un centro studi sulla musica popolare e una scuola di strumenti tradizionali, come la ghironda, in omaggio alla figura di Alberto Cesa. Il cantautore e ricercatore etnomusicale, originario di Caselle, ricordato come una personalità di rilievo a livello nazionale, ma poco celebrata nella sua città.
Milano immagina uno spazio vivo, capace di generare ulteriori iniziative culturali, festival e attività laboratoriali, diventando un vero motore per la vita sociale casellese.
Nell’interrogazione, Progetto Caselle 2027 chiede alla Giunta tre impegni concreti: valutare ufficialmente la proposta di destinare i locali a Polo Culturale intitolato ad Alberto Cesa; far stimare agli uffici comunali la spesa minima necessaria per l’adattamento degli spazi; organizzare un’assemblea pubblica aperta a consiglieri, associazioni e cittadini per discutere insieme la destinazione dell’immobile.
La discussione è attesa già nel prossimo Consiglio comunale, con la speranza, conclude Milano che l’Amministrazione «non solo favorisca ma stimoli la partecipazione dei cittadini alle scelte strategiche per il futuro della città».