I cittadini differenziano sempre meglio, ma pagano sempre di più. È il paradosso piombato sui banchi del Consiglio comunale di giovedì 24 luglio, dove il gruppo Fratelli d’Italia, attraverso l’interpellanza presentata dal consigliere Emanuele Lapira, ha sottolineato come la Tari continui a crescere nonostante il sistema di raccolta rifiuti abbia raggiunto risultati record, con percentuali di differenziata che toccano ormai il 75%. La doppia faccia della medaglia: da una parte l’ottimo risultato nella raccolta differenziata, dall’altra l’aumento della Tari e le criticità igienico-logistiche del servizio.
Lapira ha esordito riconoscendo il «dovere civico, ambientale e generazionale» della raccolta differenziata e si è complimentato con i cittadini per gli ottimi risultati ottenuti. Numeri che pongono Borgaro ai vertici dell’area di Bacino 16. Ma a preoccupare è l’altro lato del bilancio familiare: l’aumento della tariffa, che ha superato il 6,8% preventivato e, secondo il sindaco, Claudio Gambino, ha toccato una media dell’11%, con picchi anche superiori. «Al netto del bonus sociale da 6,50 euro a bolletta - ha sottolineato Lapira - l’aumento è pesante per molte famiglie».
Il consigliere ha poi elencato una serie di criticità strutturali: pulizia delle isole ecologiche insufficiente dopo lo svuotamento, con rifiuti e frammenti abbandonati a terra; lavaggio delle campane effettuato solo una volta all’anno, ritenuto del tutto inadeguato; capienza delle campane considerata inadeguata, specie per l’indifferenziato, con conseguente abbandono di sacchi a terra; malcontento crescente tra i cittadini, che potrebbe minare la virtuosità della raccolta differenziata.
Lapira ha inoltre rivolto l'attenzione a SETA, che gestisce il servizio. «I bilanci pubblici - ha evidenziato - mostrano una forte crescita: utile netto passato da 323 mila euro nel 2023 a oltre 2,55 milioni nel 2024, con liquidità raddoppiata da 4,1 a 7,34 milioni di euro. Perché non redistribuire parte di questi utili per calmierare la Tari?» ha domandato.
Il sindaco Claudio Gambino
Il sindaco ha confermato l’eccellenza del risultato raggiunto grazie anche al nuovo sistema di raccolta con “campane intelligenti” e tessera, che ha consentito di standardizzare i conferimenti e responsabilizzare i cittadini e ha annunciato che dal 1° gennaio 2026 partirà la tariffazione puntuale, sistema che premia chi differenzia correttamente. «La bolletta avrà una parte variabile legata alla quantità di rifiuti prodotti. Chi differenzia bene pagherà meno» ha spiegato. Ma ha anche chiarito che «è un sistema a somma zero: chi paga meno, lo fa a spese di chi differenzia meno».
Sui costi della Tari, Gambino ha ricordato che sono legati ai costi reali del 2023, anno influenzato da una “fiammata inflazionistica” generalizzata. «L’aumento medio del 10% è in linea con l’andamento nazionale dei prezzi al consumo» ha detto. Quanto alla redistribuzione degli utili di SETA, Gambino ha precisato che il 50% degli utili è stato già distribuito tra i soci, e al Comune di Borgaro sono spettati 50.000 euro, pari all’1,5% del piano finanziario da 3,5 milioni per la raccolta rifiuti. «Distribuire più utili significherebbe far guadagnare di più anche la parte privata» ha aggiunto, spiegando che il resto degli utili è stato destinato a investimenti per il miglioramento del servizio.
Lapira ha riconosciuto i progressi, soprattutto sulla tariffazione puntuale — da sempre cavallo di battaglia del centrodestra locale —, ma ha invitato l’Amministrazione a migliorare il decoro urbano e la pulizia delle aree ecologiche. «Che fossero sporche prima come oggi non è una giustificazione, ma un problema ancora aperto» ha ribattuto.
Conclusioni: Borgaro è in testa nella raccolta differenziata, ma restano aperti problemi legati ai costi, alla qualità del servizio e alla comunicazione con i cittadini. Il 2026 sarà l’anno cruciale della tariffazione puntuale. Una svolta che potrebbe cambiare l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica.