Mar, 25 Nov, 2025

Borgaro si ferma per le donne: il flash mob per scuotere la città contro la violenza di genere

Domenica mattina, 23 novembre, a Borgaro Torinese, l’aria si è fatta silenziosa, quasi sospesa.
Sul sagrato della chiesa parrocchiale SS. Cosma e Damiano, all'uscita dalla messa della festa, si sono radunati cittadini, famiglie e i giovani scout di Torino. La Consulta per le Donne Borgaresi, guidate dalla presidente Cinzia Tortola e accompagnate dal rullo di tamburo di Franco Romanelli ha aperto il cerchio, invitando al raccoglimento, e il flash mob ha preso forma: un gesto collettivo, forte, che ha attraversato la città come un’onda.

Poi il gruppo si è spostato lentamente verso piazza Vittorio Veneto, diventata luogo di testimonianza, teatro emotivo dove ognuno ha portato qualcosa: rabbia, dolore, solidarietà.

La voce del parroco: un affondo nell’anima

Don Alessandro Martini, parroco della piccola città alle porte di Torino dal sagrato della chiesa ha lanciato il suo messaggio.  Non ha alzato la voce,  perchè non serve, ma le sue parole sono arrivate nitide, precise: «La violenza psicologica è la radice di tutto. Pressioni, umiliazioni, svalutazioni… sono colpi invisibili che distruggono l’identità».

La piazza ha ascoltato, immobile e il sacerdote ha continuato, e ogni frase è stata una verità che nessuno può ignorare: «Un recente osservatorio registra più di un milione di messaggi d’odio online in un anno. Molti sono contro le donne. È un grido che non possiamo più fingere di non sentire».

Le sue parole non hanno soltanto descritto la violenza: l'hanno mostrata in tutta la sua tragicità.

Gli scout: “La violenza nasce anche dai gesti piccoli”

Tra i presenti anche un gruppo di scout di Torino con un grande cartellone carico di colori e di pensieri. Hanno lavorato sul tema nelle ore precedenti e ora condividono ciò che hanno scoperto: «Le emozioni contano. Spesso non ci accorgiamo del male che possiamo provocare. Non serve un gesto cattivo: a volte basta una parola che svaluta, una risata fuori posto, un atteggiamento che ridicolizza».

Il sindaco Gambino: una verità che fa male

La conclusione tocca al sindaco Claudio Gambino«Questa giornata non dovrebbe esistere. Eppure anche quest'anno siamo qui per dire stop alla violenza. Se siamo qui, significa che non abbiamo ancora risolto nulla. Ma siamo qui insieme, e questo significa che continuiamo a lottare. Che la comunità è unita e che non ci voltiamo dall'altra parte».

“Io posso difendermi” 

Per concludere il percorso di consapevolezza legata alla GIornata Internazionale contro la violenza sulle donne, la Consulta per le Donne Borgaresi organizza oggi, martedì 25 novembre, alle 21, nella sala conferenze di Cascina Nuova, una serata dedicata alla prevenzione e alla tutela delle donne vittime di violenza per informare, proteggere, indicare strade concrete per chiedere aiuto. 

Intervengono: Fabio Fornaiolo, Luogotenente Carabinieri Caselle, Lorena Brigante, Carabinieri Caselle, Roberto Mattiello, comandante Polizia Locale Borgaro, Benedetta Donzella, avvocata e Paola Ferrero, presidente del centro antiviolenza “Uscire dal Silenzio” di Settimo Torinese.

Una tavola rotonda dal titolo “A difesa delle donne”, per costruire consapevolezza e fornire strumenti reali di supporto.

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