Si intitola "Il Castello" l'opera realizzata da Francesco Cherubini, detenuto nel carcere di Bollate e donata al Comune di Monteu da Po.
«Come Amministrazione siamo stati lieti di accogliere la donazione dell’opera - commenta la sindaca Elisa Ghion - Questa tela dipinta in acrilico, che misura circa 60x50 centimetri, si pone tra il tradizionale e il surrealista, evocando il fascino di un castello che può essere reale o immaginario».
La tela è frutto del lavoro nel Laboratorio Artemisia del settimo reparto del carcere, gestito da Nadia Nespoli, artista milanese che da oltre 12 anni si dedica alle arti visive come strumento di crescita e trasformazione personale per i detenuti, in particolare quelli condannati per reati sessuali. Artemisia è uno spazio di speranza e creatività, dove l’arte diventa un mezzo per esplorare sé stessi e riscrivere la propria storia.
«La donazione di questo quadro è un gesto che va oltre il valore artistico - continua Ghion -. È un atto di riscatto, un simbolo potente della possibilità di redenzione attraverso l’espressione creativa. In un momento storico così delicato, segnato dal dramma del femminicidio e di altre gravi violenze contro le donne, questa opera vuole essere anche un invito alla riflessione. Accogliere questo quadro significa abbracciare il messaggio che l’arte può dare voce a chi cerca di ricostruire sé stesso e che il cambiamento è possibile, anche nei contesti più difficili. Ogni pennellata, ogni dettaglio, porta con sé il valore dell'impegno, della resilienza e della speranza. Accogliendola accogliamo un pezzo di quell'umanità che troppo spesso tendiamo a dimenticare o a relegare ai margini».
L'opera ha già trovato la sua collocazione nella sala consiliare del Comune come testimonianza di speranza e impegno verso un futuro migliore.