Sab, 27 Apr, 2024

"Tessere la vita", la storia di Filiberto Martinetto fra lavoro, impresa, politica e famiglia. Un libro per imparare a sognare

"Tessere la vita", la storia di Filiberto Martinetto fra lavoro, impresa, politica e famiglia. Un libro per imparare a sognare

E' il racconto della vita di un uomo, di uno di quegli imprenditori che hanno saputo far grande l'Italia

"Tessere la vita. Un sogno come ordito, un'idea come trama" di Filiberto Martinetto - Neos Edizioni - 200 pagine - 23 Euro

Mettersi in gioco a quasi 90 anni scrivendo un libro di memorie, dagli anni in campagna alle difficoltà legate alla guerra, l'apprendistato a 13 anni nell'azienda di un parente, la scuola serale per prendere il diploma di perito tessile, la tenerezza delle nozze sull'aia con la sua Franca, compagna di vita e di lavoro, fino agli epici giorni della costituzione della prima impresa che ha fatto di lui un vero e proprio pioniere dell'industria tessile, non è certo impresa per tutti.

Ma d'altra parte chi conosce Filiberto Martinetto, sa che è un combattente nato. Gentile e sempre cortese, quasi timido nell'approccio, è un vero signore d'altri tempi. Un industriale di quelli che partendo dal nulla hanno saputo creare grandi cose e fatto grande l'Italia della manifattura. Un uomo che sa sempre il fatto suo e l'avanzare dell'età non ha scalfito capacità e rigore morale. Un imprenditore capace, come è accaduto solo una settimana fa di intervenire, come presidente di Confapi Piemonte, e portare il suo contributo, possiamo dirlo fondamentale, sulla congiuntura economica che stiamo vivendo, proponendo soluzioni per uscire dalla crisi.

Questo è stato ed è fino alla fine Filiberto Martinetto, un imprenditore che può raccontare uno spaccato di storia italiana del '900, ma che, nonostante l'età sa ancora guardare oltre e ai ricordi sa affiancare riflessioni sul mondo che cambia vorticosamente.

"Tessere la vita" è un libro di ricordi che intreccia indissolubilmente lavoro, impresa, politica e famiglia, tra sfide, traguardi, perdite sofferte come quella della moglie Franca Biel poco più di un anno fa.

Un uomo che nel 2015 dal palco in Piazzetta Reale a Torino rivolgendosi a Papa Francesco, in visita pastorale, ha raccontato in poche parole e con un'umiltà disarmante la sua storia «mi chiamo Filiberto e sono un piccolo imprenditore tessile, figlio di un muratore e di una tessitrice, ho tre figlie che lavorano con me e che hanno scelto di continuare questa attività; ho anche cinque nipoti che spero decidano di fare altrettanto, almeno qualcuno di loro. Abbiamo duecento persone che lavorano nelle nostre aziende alle quali tutti i giorni va garantito lavoro e stipendio, non è cosa facile, ma finora ci siamo riusciti». 

Parole semplici che toccano il cuore...

La sua  storia inizia il 14 novembre del 1934 a San Francesco al Campo. A 13 va già a lavorare come apprendista nel nastrificio di un suo parente, la SITNA (Società Industria Tessile Nastri e Affini), mentre la sera frequenta la scuola per periti tessili. Nel 1961 con la moglie Franca decide di iniziare la più grande avventura della sua vita: creare un’attività in proprio. Lo fa sotto una tettoia, con un orditoio costruito a mano e un vecchio telaio a navette in disuso. E' l'esordio della sua storia imprenditoriale. Una storia di successo. Una di quelle storie da cui tutti dovremmo prendere esempio. Fatta di sacrifici e di tanto lavoro, studio, immaginazione e creatività.

E' così che nasce la Filmar che nel tempo diventerà leader in italia per la produzione di articoli medicali.  Nel 1978 arriva la Mabiel, mentre nel 1981 acquisisce la Remmert di San Maurizio, un tempo il più grande nastrificio d’Europa, la fondazione del Nastrificio Veneto e molte altre avventure. Tra cui anche l’impegno politico nelle fila della Democrazia Cristiana (è stato assessore del Comune di San Maurizio Canavese). Nel 1972 viene nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica Leone e nel 1986 è nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica Cossiga. Senza dimenticare il contributo al movimento Slow Fiber, che dà voce alla necessità di recuperare consapevolezza e un’etica di rispetto anche nei processi produttivi e nelle modalità di consumo nella filiera tessile. Fino al 2022 è stato presidente della Martinetto Group.

«Con l’estro, la sensibilità e l’agile mano di una ricamatrice o di un maestro tessitore, Filiberto Martinetto usa la penna come un ago per fissare ricordi e riflessioni - scrive nella prefazione del libro Melanie Zefferino, Presidente Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile di Chieri - che affiorano alla mente, si susseguono in un ordine precario e poi si intrecciano gli uni con gli altri formando infiniti “nastri del cuore”. Superata la soglia degli ottant’anni di età, Filiberto Martinetto ancora lavora al “telaio della vita” intessendo i suoi sogni e le sue idee».

Come darle torto...

 

 

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