Ven, 3 Mag, 2024

Meraviglie e misteri dell'Isola Bisentina, nel lago di origine vulcanica più esteso d'Europa nel cuore della Tuscia

Meraviglie e misteri dell'Isola Bisentina, nel lago di origine vulcanica più esteso d'Europa nel cuore della Tuscia

Visitabile fino al 5 novembre la Malta dei Papi, citata nel Paradiso dantesco, tre cappelle e tre progetti site specific

E' rara quanto maestosa, circondata da natura incontaminata. L’isola Bisentina (nel lago di Bolsena, di origine vulcanica), tra storia, arte, architettura e mistero, anche  per la stagione 2023 apre le sue porte ai visitatori fino al 5 novembre.

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Il monte Tabor e la misteriosa Malta dei Papi

Si parte con la salita al monte Tabor, il punto più alto dell'isola così chiamato per analogia con la collina di Galilea e la presenza di una cappella che conserva un affresco della Trasfigurazione di Cristo,  per poi proseguire con l’ingresso alla misteriosa Malta dei Papi, un profondo cunicolo scavato nel tufo alla cui estremità si trova una camera ipogea di 6 metri e al cui centro vi è un pozzo con sopra un’apertura circolare per la raccolta dell’acqua. L’origine, in realtà, potrebbe essere molto più antica, legata alle acque sorgive termali che vi scorrono sotto. Un luogo sicuramente dai tratti sacri in cui venivano celebrati riti legati alla nascita e alla fertilità. Per un periodo la Malta è stata adibita a carcere a vita per gli eretici. Poi nell’800 è diventata oggetto di conversazione nel salotto teosofico di Madame Blavatsky, che riteneva questo luogo uno degli ingressi segreti per il regno sotterraneo di Agarthi“l’inaccessibile”. La Malta è anche stata citata da Dante nel Paradiso come carcere perpetuo e di misteriosa creazione.

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La chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo

Fu commissionata da Alessandro Farnese Juniore al Vignola come ampliamento della preesistente chiesa di San Giovanni Battista. Dopo il restauro della cupola di piombo e della facciata, sono visitabili tre delle sette cappelle edificate fra XV e XVI secolo sui sentieri perimetrali in un percorso devozionale che fu meta di pellegrinaggio religioso prossimo alla Via Francigena.

La Cappella a pianta ottagonale di Santa Caterina, attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane, è su uno sperone di roccia alto 22 metri, mentre quella del Crocefisso, o del Monte Calvario è ricca di affreschi attribuiti a Benozzo Gozzoli. Visitabile anche la Cappella della Trasfigurazione sul Monte Tabor. Le altre quattro cappelle verranno rese visitabili nel tempo. turismo isola besentina lago bolsena 3

I tre progetti site specific 

Il primo è Fondere una roccia, dell’artista Unurgent Argilla, che ritrae l’isola attraverso uno studio e trasformazione delle sue rocce vulcaniche. E' una composizione di tre vasi rotondi, situati vicino al monte Tabor, frammenti e tavole di studio dei materiali scavati che portano alla luce l’identità materica, geologica e sentimentale dell’isola.

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Il secondo progetto è l’installazione sonora Celestia del maestro Roberto Cacciapaglia. Il visitatore viene accolto dalla musica nella Malta dei Papi. Infine, tra gli squarci dell’isola che meritano attenzione, c’è il Grande Vecchio, un leccio di oltre 600 anni immerso nella natura e protetto dall’opera site specific Il Vello d’Oro di Federico Gori.

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