Diciotto metri quadrati di meraviglia nell'imponente refettorio dell'edificio gotico-romanico
Il 12 gennaio un'allegra brigata si è mossa da Caselle in direzione Abbazia di Santa Maria di Vezzolano.
L'Abbazia di Santa Maria di Vezzolano è un edificio religioso in stile romanico e gotico, tra i più importanti monumenti medievali del Piemonte, situato nel comune di Albugnano in provincia di Asti. Mi avevano parlato in molti di questo presepe, la prima era stata Elia ad ottobre durante una giornata di visita ad alcune chiese romaniche dell'astigiano, giornata terminata proprio a Vezzolano con il proposito di visitarlo. Pur avendo alte aspettative non sono state deluse, anzi, 18 mq di meraviglia, nell'imponente refettorio dell'Abbazia.
«Dentro ogni elemento c’è un pezzo di me» dal 2005 la restauratrice, figlia d’arte, lavora alla sua monumentale e visitatissima rappresentazione sacra che dal prossimo anno avrà una nuova sede.
Non potrebbe che essere così, la minuzia, l'accuratezza, la cura maniacale dei particolari, delle persone, degli scenari, un perfetto mondo in miniatura che le sue piccole mani hanno pensato, inventato, ideato, studiato e infine realizzato. Inimmaginabile l'opera del montaggio e del conseguente smantellamento, ques'anno per l'ultima volta, dal prossimo anno avrà una nuova sede, stabile, di fronte al laboratorio di restauri della sua famiglia “Nicola Restauri” ad Aramengo. Ogni visita è seguita passo passo da Anna e da altri volontari, noi abbiamo conosciuto, con pazienza infinita ha risposto a domande, illustrato particolari, nei suoi modi e nelle parole la grande amicizia che le lega, il piacere di sentire lusinghieri commenti, c'è anche lei nel presepe come molti altri personaggi reali, compreso il papà di Anna, cui lei era molto legata.
Non saprei fare un elenco di ciò che abbiamo visto, migliaia di mobili, attrezzi da lavoro, suppellettili, tende, pavimenti, tetti, abbaini, animali, alimenti e i personaggi, di una precisione chirurgica. Lo stupore deriva anche dai racconti dei materiali, dal loro recupero, utilizzo di cose inaspettate, riciclo a 360 gradi: scatolette per il cibo degli animali, piccoli oggetti di bigiotteria, contenitori monodose, tappini, cose che superano ogni immaginazione, piante grasse e non solo che sfidano anche il più attento osservatore.
Per chi come me è dotato di una manualità appena superiore allo zero è surreale quanto viene dato a vedere, Anna ne parla con naturalezza e semplicità tipiche di chi ha fatto grandi cose e le dà per scontate, felice di condividerle,
accettando paziente di farsi fotografare con tutti.
Il numero dei visitatori è sicuramente lusinghiero, dal 8 dicembre al 4 febbraio oltre 15.000 e se sarà aperto tutto l'anno diventerà una attrazione anche a Ferragosto!
