Solidarietà, valore della democrazia e pace. Sono questi i valori che ogni anno Caselle vuole trasmettere alle nuove generazioni nel ricordo di cinque partigiani trucidati dai nazi-fascisti il 1 febbraio 1945, uno dei giorni più drammatici della "Lotta di Liberazione".
Sabato 1 febbraio la città tornerà con la mente e il cuore a quel tragico momento di 80 anni fa per trasmettere un messaggio di pace, ma anche e soprattutto per rinnovare la memoria e ricordare quei cinque giovani che per la libertà hanno sacrificato la loro vita.
Luigi Cafiero, originario di Cagliari, aviere marconista in aeroporto, aveva 23 anni; Antonio Garbolino, 20 anni, era di San Francesco al Campo; Andrea Mensa, cui è intitolata la piazza al Prato della Fiera, era originario di Tronzano Vercellese e aveva 38 anni; Adolfo Praiotto, torinese, aveva 30 anni; Mario Tamietti di Balocco, aveva 38 anni.
Cinque giovani vite che il Comune e l'Anpi sezione "Santina Gregoris" non dimenticano.
Il programma della giornata prevede: alle 10 ritrovo in piazza Boschiassi; alle 10,15: corteo per piazza Mensa; alle 10,30 omaggio floreale alla lapide, posa corona e saluto del sindaco Giuseppe Marsaglia e orazione ufficiale della vicepresidente Anpi Provinciale di Torino Marta Rabacchi. Tutta la cerimonia è accompagnata come di consueto dalle note della filarmonica La Novella.
La giornata prosegue poi alle 16 in sala Cervi (via Mazzini 60) con la proiezione del docufilm “L’armadio della vergogna" in collaborazione con l'Unitre di Caselle e la partecipazione di Maddalena Forneris, vicepresidente Anpi Provinciale di Cuneo, la professoressa Nadia Gaiottino dell'Unitre e i ragazzi dell’Anpi Santina Gregoris.