Il libro è stato presentato lo scorso 1 febbraio nel salone della Pro Loco, gremito di persone
Non capita tutti i giorni di vedere un salone gremito di persone, pronte ad assistere alla presentazione di un’opera prima: un volume che se non scalerà le classifiche letterarie nazionali, di certo è già in pool position tra le letture più apprezzate di tanti casellesi e mapanesi.
E’ successo giovedì 1 febbraio, presso il salone della Pro Loco, in via Madre Teresa di Calcutta, ed il libro in questione, è quello appena andato alle stampe, del dottor Stefano Dinatale, figura umana e professionale molto amata ed apprezzata in tutto il territorio.
Il suo libro, dal titolo “Medico Nostro” è il frutto di una sinergia tra più persone, che non solo hanno creduto nelle capacità letterarie di un medico di base, che ha saputo rinnovare questa antica professione, comunicando anche attraverso i canali social, oltre che le pagine cartacee. Ovviamente senza mai sostituire le diagnosi in presenza con valutazioni maturate attraverso i canali social, Dinatale ha dimostrato che ci sono infiniti campi, ancora tutti da sviluppare sul web, che si possono trattare in modo serio e professionale, all’interno di nuovi contesti medico-scientifici che si vanno sempre più affermando nella rete. Già, perché il convitato di pietra, alla serata presentata da Elis Callegari, direttore del mensile della Pro Loco, a cui Dinatale collabora tenendo una rubrica, che poi ha dato il titolo al volume, è Google, con la sua pressochè infinita possibilità di risposta a quesiti medici, rischia sempre più di essere concorrente, certamente non qualificato, ma letale, nei confronti di diagnosi che solo dei medici, dopo aver visitato il paziente in presenza, possono logicamente formulare.
Dinatale, interrogato in proposito, non teme il ruolo sempre più preponderante della Rete, che ha avuto e che continua ad avere nel campo della comunicazione medico-scientifica, ma neppure sottovaluta questo fenomeno che ormai è ampiamente dilagato.
«Personalmente credo che occorra saper prendere quello che di buono la rete offre – ha sottolineato il medico di famiglia – e mi riferisco in particolare alla telemedicina, alla realtà potenziata, alla possibilità di effettuare interventi chirurgici a distanza sfruttando il 5G. Il resto è meglio affidarlo alle capacità valutative del medico curante».
Nell’arco di oltre un’ora di presentazione, Dinatale non si è sottratto a nessuna delle domande che gli sono state poste. Partendo dalla forte passione che nutre verso il suo mestiere, che lo ha portato nella sua vita di studente prima e di medico poi, ad incontrare tante figure professionali ed umane che hanno contribuito alla sua formazione, presenti e citate nelle pagine del libro, ma non si è sottratto nel ricordare anche le troppe difficoltà burocratiche che spesso sovrastano e limitano, fra i giovani, la scelta di intraprendere il ruolo di medico di famiglia.
Naturalmente non potevano mancare le pagine riferite ai momenti più toccanti e tragici legati alla pandemia da Covid, in cui Dinatale, come tanti suoi colleghi, si è impegnato in prima fila. Insomma un libro da leggere sicuramente, e da riprender ogni tanto dallo scaffale, non come guida, non avendone certo i crismi e le pretese, ma per conoscere meglio un mondo fatto di passione ed impegno, amore verso la propria professione, scrupolo nella ricerca e nella diagnosi corroborato da un confronto costante con i propri pazienti, tutti elementi che hanno contribuito non solo alla stesura di questo volume, ma alla vocazione umana e professionale del dottor Stefano Dinatale.
