Quella che doveva essere una domenica di sport e divertimento si è trasformata in una scena da incubo a Collegno. Durante il torneo giovanile Super Oscar, al termine della partita Under 14, sul campo del Collegno, tra CSF Carmagnola e Volpiano Pianese, un adulto, genitore di un tesserato della squadra del Carmagnola, ha fatto irruzione in campo e aggredito brutalmente un ragazzino, T.S. di appena 13 anni, nel ruolo di portiere del Volpiano.
La sfida, combattuta ma corretta, si era conclusa con la vittoria del Carmagnola per 1-0. Tra i giovani calciatori erano volati sfottò e qualche parola di troppo, subito ridimensionati da allenatori e dirigenti. Tutto sembrava destinato a rientrare, fino a quando il genitore in questione ha scavalcato le barriere ed è piombato sul portiere avversario, colpendolo con un pugno al volto e continuando a infierire anche dopo che il ragazzo era caduto a terra.
Il giovane è stato soccorso in campo e poi trasferito d’urgenza all’ospedale Martini di Torino. I medici hanno diagnosticato la frattura del malleolo e una contusione allo zigomo. Oltre ai traumi fisici, resta il dramma psicologico di un’aggressione subita davanti a compagni, amici e famiglie.
Le reazioni
La società di Volpiano sulla sua pagina social commenta con amarezza: «La GSD Volpiano Pianese esprime la propria più sincera e profonda solidarietà al nostro giovane tesserato, vittima di una grave aggressione al termine della recente gara, che ha nulla a che vedere con i valori sportivi e con l’ambiente educativo che desideriamo per i nostri ragazzi. Confidiamo che la giustizia ordinaria sappia riconoscere la gravità di quanto accaduto, affinché simili episodi non restino impuniti e non trovino più spazio nei campi di gioco. Allo stesso tempo, ribadiamo che saremo al fianco del nostro tesserato e della sua famiglia offrendo tutto il supporto necessario in questo difficile momento».
Durissima anche la presa di posizione del sindaco di Volpiano, Giovanni Panichelli, che definisce l’episodio «grave e inaccettabile, tanto più perché un adulto ha colpito un minorenne» ed esprime solidarietà al giovane atleta, alla sua famiglia e alla società calcistica cittadina.
Anche il Carmagnola prende le distanze dall'inqualificabile episodio con un comunicato ufficiale: «I valori dello sport devono fondarsi sul rispetto e sull’educazione. Ci scusiamo con la giovane vittima, con la sua famiglia e con tutte le persone che hanno assistito a una scena indegna».
Le indagini
Secondo una prima ricostruzione, tutto sarebbe nato da un’esultanza al termine del match, che avrebbe acceso gli animi tra i due portieri. Un normale contrasto giovanile che, senza l’intervento del genitore, si sarebbe concluso rapidamente. I carabinieri, intervenuti prontamente sul posto, hanno identificato l’aggressore, che ora dovrà rispondere delle proprie azioni davanti alla giustizia. L’episodio ha scatenato un acceso dibattito sul tema della violenza negli stadi giovanili e sul ruolo delle famiglie: un promemoria amaro che lo sport, soprattutto a quell’età, deve rimanere un terreno di crescita e non di conflitto.

