Gio, 21 Nov, 2024

It-alert: il 14 settembre alle 12 il Piemonte testa il nuovo sistema di allarme pubblico sui cellulari dei piemontesi

It-alert: il 14 settembre alle 12 il Piemonte testa il nuovo sistema di allarme pubblico sui cellulari dei piemontesi

Tutte le funzionalità saranno interotte, ma basterà un click per ripristinarle. Non tutti sono d'accordo: assurdo senza chiedere il consenso preventivo

Giovedì 14 settembre alle 12, tutti i cellulari dei piemontesi suoneranno contemporaneamente con un suono distintivo diverso dalle notifiche tradizionali per ricevere un messaggio di test da IT-Alert, il nuovo sistema di allarme pubblico nazionale. 

 Le persone che riceveranno il messaggio non avranno motivo di preoccuparsi e dovranno semplicemente leggerlo. Poiché temporaneamente verranno sospese tutte le altre funzionalità, per ripristinare il normale utilizzo del cellulare, basterà toccare il dispositivo in corrispondenza della notifica per confermare la ricezione. Dopo aver ricevuto il messaggio, i cittadini saranno invitati a compilare il questionario disponibile nel link all'interno del messaggio. Questo contribuirà a valutare l'efficacia del test e a migliorare il sistema di Protezione Civile.

«Un servizio prezioso - commenta il consigliere regionale Andrea Cane, responsabile enti locali per la Lega Salvini Piemonte - che,  conclusa la fase di sperimentazione, consentirà di informare direttamente la popolazione in caso di gravi emergenze imminenti o in corso, in particolare per quanto riguarda le competenze del Servizio Nazionale di Protezione Civile, come precipitazioni intense, incidenti nucleari, emergenze radiologiche, incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, collasso di una grande diga e attività vulcanica. IT-Alert non sostituirà le attuali modalità di informazione e comunicazione a livello regionale e locale in materia di allertamento, ma le integrerà».

Non tutti, però, sono d'accordo: non tanto sul servizio quando sulle modalità che verranno messe in atto per il test di giovedì prossimo. E' il caso dei consiglieri comunali Beppe Lauria di Cuneo, Antonio Borrini di Settimo Torinese e Luigi Furgiuele di Chieri che dicono «non ci soffermiamo sulla utilità dell'iniziativa, ma crediamo che la modalità di applicazione sia alquanto bizzarra se non inopportuna. Il cellulare è un dispositivo privato con un numero privato e sarebbe stato opportuno chiedere il consenso ai cittadini invece addirittura si vanno a interrompere temporaneamente le funzionalità senza un consenso preventivo».

E' soprattutto il ripristino delle normali funzionalità a preoccupare «pensiamo agli anziani che non hanno dimestichezza con gli strumenti tecnologici - aggiungono - e che comunque si stia rasentando l'assurdo prevaricando il normale buon senso,  in quanto nessuno deve permettersi di limitare l'utilizzo di un bene che una persona ha pagato con i propri soldi senza preventivamente chiederne il consenso. Ci auguriamo che la Regione Piemonte riveda la procedura nel rispetto della proprietà di uno strumento di comunicazione privata chiedendo preventiventivamente permesso prima di entrare" in casa" dei cittadini».

Una preoccupazione forse eccessiva dal momento che per riattivare le funzioni sul cellulare dovrebbe astare un click sulla notifica.  Attraverso la tecnologia cell-broadcast i messaggi IT-alert possono essere inviati a un gruppo di celle telefoniche geograficamente vicine, delimitando un'area il più possibile corrispondente a quella interessata dall'emergenza. Ci sono ovviamente dei limiti tecnologici: un messaggio indirizzato a un’area può raggiungere anche utenti che si trovano al di fuori della stessa oppure in zone senza copertura può capitare che il messaggio non venga recapitato.

Anche se la capacità di ricevere i messaggi dipenderà dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare, che potrebbe significare che chi possiede un cellulare datatato potrebbe non solo non partecipare al test, ma in futuro non ricevere neppure quelle notifiche che come hanno specificato il governatore Alberto Cirio e l'assessore Marco Gabusi di «salvare vite umane e beni in caso di gravi eventi meteo».

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