Gio, 5 Dic, 2024

Dieci alloggi popolari da destinare alle famiglie, agli anziani e ai soggetti fragili. Il nuovo Dado prende forma

Anni fa il Dado, l'immobile di via Milano, frutto di un lascito testamentario di un cittadino al Comune, aveva ospitato alcune delle famiglie rom, scampate all'incendio del campo abusivo di Cascina La Merla di Mappano. Era stato un esperimento durato qualche anno.

Poi il vecchio Dado, così era stato ribattezzato, ormai inagibile, nei mesi scorsi è stato demolito per far posto ad un complesso residenziale con una decina di alloggi, in parte case popolari da assegnare ai cittadini settimesi che attendono in graduatoria, in parte a progetti di inclusione dedicati agli anziani e alle categorie fragili. Il cantiere prevede la realizzazione di un complesso residenziale di qualità, studiato per favorire l'interazione e la coesione del vicinato, oltre al rilancio del quartiere che soffre da anni del “vuoto urbano” generato dall'edificio inutilizzato.

«Il nuovo Dado permetterà di scorrere almeno in parte la graduatoria delle case popolari, dando risposte alle famiglie che attendono una sistemazione – spiega l'assessore alle Politiche Sociali Umberto SalviStiamo vivendo un periodo complesso, con la necessità di dare risposte a molti nuclei. Non è un problema solo settimese, ma il Comune nei limiti delle proprie possibilità si è dotato di vari strumenti: nuove case popolari comunali, realizzate anche grazie a finanziamenti esterni, progetti di autorecupero che accelerano l'assegnazione delle case ATC, l'accoglienza al Centro Fenoglio per le persone non tutelate da altri strumenti di supporto, il fondo salvasfratto comunale e il fondo Aslo con contributo regionale».

Gli operai sono al lavoro in via Milano  e in questi giorni stanno realizzando la copertura dell'edificio che dovrebbe essere pronto per l'inizio del 2025. Ma il problema sulla carenza di alloggio da assegnare alle famiglie rimane e Salvi aggiunge «occorre sicuramente fare un passo ulteriore, sulle case popolari di proprietà del Comune di Torino e gestite da ATC: in particolare al Borgo Nuovo alcuni complessi richiedono un intervento urgente. Troppi appartamenti sono inutilizzati perché inagibili, serve un investimento importante che non potrà attendere molto. Abbiamo ripetutamente sollecitato ATC, da cui però almeno finora non sono arrivate risposte adeguate. Il problema deve essere urgentemente preso in carico. Non possiamo intervenire direttamente perché non è “casa nostra” ma siamo a disposizione del Comune di Torino per trovare una soluzione che affronti il problema e dia risposte in tempi accettabili».

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