Disidratato, con le zampe ustionate dall’asfalto bollente e profonde ferite al collo. Così è stato trovato un labrador nella tarda mattinata di domenica 15 giugno, vittima di un atto di crudeltà incomprensibile. Ma la sua storia, iniziata tra dolore e abbandono, ha trovato una speranza grazie alla prontezza di chi ha scelto di non voltarsi dall’altra parte.
Il cane, costretto a camminare sotto il sole rovente lungo viale Buridani, veniva trascinato dal suo stesso proprietario. Un gesto violento, tanto più crudele perché inflitto da chi avrebbe dovuto prendersene cura. Visibilmente sofferente per il caldo torrido, l’animale ha attirato l’attenzione di un'equipe del 118 che stava transitando in zona. I soccorritori non hanno esitato un attimo: hanno fermato l’ambulanza e si sono precipitati ad aiutare.
Il labrador è stato immediatamente reidratato e avvolto in una coperta termica per proteggerlo dai raggi del sole, mentre una residente – testimone della scena dal proprio balcone – allertava i carabinieri. I militari, giunti poco dopo sul posto, si sono presi cura del cane fino all’arrivo dei volontari dell’ENPA di Val della Torre.
Ora il labrador è al sicuro. È stato sequestrato e affidato alle cure dell’Enpa: le sue condizioni restano serie, ma stabili. La speranza è che, con tempo e amore, possa tornare a fidarsi dell’uomo.
Questo episodio, doloroso e purtroppo non isolato, ci ricorda ancora una volta quanto sia fondamentale l’intervento tempestivo quando si è testimoni di maltrattamenti. Perché ogni voce che si alza, ogni mano che si tende, può fare la differenza tra la sofferenza e la salvezza.