Avrebbe dovuto riaprire entro la prima settimana del agosto. Almeno questo era quello che aveva annunciato a fine giugno il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo. Ma il ponte strategico per le Valli di Lanzo, quello che avrebbe dovuto alleggerire il traffico e ridare respiro ai residenti di Villanova e dei comuni limitrofi, danneggiato durante l'alluvione dell'aprile scorso, è ancora chiuso.
Per questo il consigliere comunale e metropolitano di Ciriè Davide D’Agostino ha presentato un’interrogazione per sapere le motivazioni che stanno facendo slitare i tempi di riapertura di un'infrastruttura fondamentale per la viabilità, proprio alla vigilia di una delle settimane pùù complicata per la circolazione nelle Valli di Lanzo.
«Non era una scadenza simbolica – attacca D’Agostino – ma una necessità impellente. Ora i cittadini pagano sulla propria pelle il prezzo di un ritardo che non ha spiegazioni pubbliche».
Il ponte, infatti, oltre a garantire un collegamento rapido nei giorni di maggiore affluenza turistica, rappresenta un’alternativa vitale ai congestionati nodi di Lanzo e Robassomero. La sua mancata apertura costringe automobilisti e residenti a lunghe code, con ripercussioni sulla quotidianità e sul turismo locale.
L’interrogazione di D’Agostino mira a ottenere risposte chiare: chi è responsabile del ritardo? Quali sono le nuove tempistiche? E soprattutto, perché le promesse fatte ai cittadini sono state disattese?
Fino a quando non arriveranno risposte e azioni concrete, il ponte resterà il simbolo di un’opera incompiuta, con la pazienza degli automobilisti che, giorno dopo giorno, si assottiglia.