Si è svolta oggi pomeriggio, giovedì 5 giugno, presso la V Commissione del Consiglio regionale del Piemonte, presieduta da Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente), un’audizione molto attesa dagli operatori del settore della canapa industriale. Al centro dell’incontro, le nuove disposizioni introdotte dal Parlamento riguardo alla produzione delle infiorescenze della canapa coltivata, che stanno generando forte preoccupazione tra produttori e commercianti.
Durante l’audizione, le associazioni di categoria hanno lanciato un chiaro segnale d’allarme: in Piemonte il comparto coinvolge circa 2.000 addetti distribuiti in circa 200 aziende, attive nella coltivazione, trasformazione e commercializzazione della canapa. Un settore trasversale, con applicazioni che spaziano dall’edilizia al tessile, dalla cosmetica alla cosiddetta “cannabis light” con un volume d’affari stimato di circa 200 milioni di euro.
«L’audizione congiunta di oggi ha rappresentato un momento di confronto importante e concreto – dichiara Bartoli –. Per la Commissione Ambiente è fondamentale dare ascolto a chi vive quotidianamente le sfide di un comparto che ha enormi potenzialità sotto il profilo agricolo, ambientale, economico e tecnologico».
Bartoli ha poi sottolineato come la canapa possa rappresentare un’opportunità strategica per lo sviluppo di un’economia sostenibile. Tuttavia, ha avvertito, «è necessario accompagnare questo processo con una normativa chiara, strumenti di sostegno mirati e un’informazione corretta». Il presidente ha evidenziato che una delle principali criticità risiede ancora oggi nella confusione tra canapa industriale e cannabis a uso ricreativo, un equivoco che penalizza gravemente le imprese del settore.
«L’impegno della Regione – conclude Bartoli – deve andare nella direzione di sostenere chi opera nella legalità, promuovendo trasparenza, sicurezza e innovazione. Le proposte raccolte oggi saranno oggetto di attenta riflessione per eventuali iniziative legislative o regolamentari da sviluppare in sinergia tra le Commissioni competenti».