Non è facile aggregare gli adolescenti e tantomeno coinvolgerli nelle attività e i servizi che i Comuni cercano di mettere loro a disposzione. Un luogo istituzionale dove ritrovarsi ed effettuare spesso attività preordinate non sempre, anzi quasi mai, attira quel mondo di ragazzi e ragazze dai 12-13 anni, non più piccoli, ma nemmeno abbastanza grandi che per età guardano quasi sempre con sospetto gli adulti che vogliono imporre a volte, perfino inconsapevolmente il loro modo di vedere la vita. Così la fascia 13 -20 anni è quella che normalmente resta più esclusa dalla vita della comunità.
Questo è il motivo per il quale a Borgaro è nata il 26 gennaio scorso la Casa dei Giovani, da un'idea di tre adolescenti tutti animatori dell'oratorio e qualcuno anche del punto InfoGiò.
«L'idea ci è venuta già nell'estate del 2023 - spiega Gabriele - per dare un'opportunità di aggregazione, fuori dagli schemi e non istituzionale a tutti i nostri coetanei in cerca di un luogo non convenzionale dove giocare, fare sport, ma anche confrontarsi e incontrarsi» così è nata l'associazione che aveva, però, la necessità di avere una sede, possibilmente a costo zero, visto che i ragazzi sono tutti studenti e così la scelta è caduta sul salone dell'ex chiesa parrocchiale ma «ci tengo a sottolineare - prosegue Gabriele - che l'associazione è totalmente laica. Ringraziamo don Alessandro per averci concesso l'uso di quel locale che ci ha permesso, in questi primi mesi di accogliere i primi ragazzi e ragazze che si sono avvicinati a noi e speriamo che anche altri lo facciano».
Con la ripresa a settembre, dopo la pausa estiva, anche la Casa dei Giovani riaprirà le sue porte a tutti gli adolescenti borgaresi che lo vorranno «come nei mesi passati ci troveremo tutti i venerdì pomeriggio - aggiunge Francesco, l'unico maggiorenne del gruppo -. Il nostro obiettivo è aggregare, offrendo una sana e intelligente opportunità di crescita. Ognuno potrà giocare, fare le attività che preferisce ed esprimersi liberamente. Il nostro messaggio è proprio questo che ci si può divertire facendo cose sane, non bere e fumare girovagando a vuoto».
E questi ragazzi hanno perfino inventato un gioco. Ma non un gioco qualsiasi. "Trova l'agenda rossa" è stato ideato e già sperimentato in un'occasione a luglio con l'obiettivo non solo di sensibilizzare le persone, in questo caso adolescenti e adulti sul fenomeno mafioso - il nome del gioco fa riferimento ovviamente all'agenda rossa di Paolo Borsellino, scomparsa misteriosamente il giorno dell'attento che gli costò la vita insieme alla sua scorta - ma anche capire quale sia il grado di informazione rispetto al fenomeno stesso.
«L'idea in questo caso ci è venuta dopo un viaggio della legalità che abbiamo fatto a Polistena in Calabria - prosegue Francesco - dove siamo stati ospitati da Libera in un bene sequestrato alla mafia. Un'esperienza molto intensa e formativa cui fa seguito ora il nostro impegno».
Ma cos'è questo gioco?
«E' semplicissimo - illustra Gabriele -. Cinque comuni carte da gioco in mezzo alle quale c'è quella con l'agenda rossa. Le carte vengono disposte sul tavolo e chi gioca deve trovare quella carta speciale attraverso una serie di tentativi. Chi la trova riceve un questionario con quattro domande e infine un volantino con tutte le informazioni relative alle infiltrazioni mafiose da Nord a Sud».
Un gioco che forse con qualche variante i ragazzi potrebbero ripresentare il 14 settembre a Ciriè alla seconda edizione del Festival della Comunicazione «il nostro obiettivo è farci conoscere da più persone possibili - chiosano Gabriele e Francesco - per aggregare sempre più ragazzi e ragazze per crescere insieme in un ambiente sano, ma anche divertente».