Ci mancavano solo gli spuntoni metallici per riaccendere la polemica sulla sicurezza e rimettere in moto, ancora una volta, la macchina della denuncia pubblica del gruppo Uniti per cambiare Borgaro. A far discutere, questa volta, è l’installazione di dissuasori metallici a punta all’ingresso dell’aula studio di Cascina Nuova, dove ogni giorno passano studenti, anziani e famiglie.
“Uniti per cambiare Borgaro” ha presentato un’interrogazione urgente al Comune dopo aver scoperto questa "inopportuna" presenza su corrimani e persino sulla maniglia del montacarichi.
«Sì, avete letto bene: spuntoni metallici proprio dove la gente appoggia le mani per sorreggersi o aprire una porta – spiegano Elisa Cibrario Romanin, Luigi Spinelli e Mattia Stievano –. È una scelta assurda e potenzialmente pericolosa».
Le immagini diffuse online parlano chiaro: elementi metallici appuntiti e sporgenti, collocati in punti facilmente raggiungibili da chiunque. Per i consiglieri di Uniti per cambiare Borgaro, l’intervento «manca completamente di buon senso e di rispetto per la sicurezza dei cittadini».
“Non violano la normativa”
Alla segnalazione, l’Ufficio Tecnico e l’assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Chiancone hanno replicato sostenendo che i dissuasori «non sono in contrasto con la normativa», che «sono visibili a chi adotta l’ordinaria diligenza» e che «gli aghi non sono acuminati».
Tradotto, per il Comune non ci sarebbe alcun pericolo. «Una posizione surreale – commentano i tre consiglieri – secondo questa logica, la sicurezza pubblica dipenderebbe dall’attenzione delle persone. Ma la legge parla di prevenzione dei rischi, non di fortuna».
“Serve prevenzione, non scaricabarile”
Per Uniti per cambiare Borgaro, la vicenda dei dissuasori metallici a Cascina Nuova è l’ennesimo esempio di una gestione superficiale della sicurezza urbana.
 «Non basta dire che non ci sono casi documentati di ferite da dissuasori per volatili – ribadiscono –. Non serve uno scienziato per capire che posizionare spuntoni su un corrimano o su una maniglia è una pessima idea».
Il gruppo accusa l’Amministrazione di difendere l’indifendibile con “risposte burocratiche e atteggiamenti di sufficienza”, invece di ammettere l’errore e trovare soluzioni alternative più sicure, già utilizzate in altri Comuni.
Le richieste dell’interrogazione
Il gruppo a questo proposito chiede tre azioni immediate: rimozione dei dissuasori metallici; verifica tecnica indipendente della sicurezza dell’intervento; assunzione di responsabilità da parte di chi ha deciso e approvato l’installazione.
«Se per l’assessore Chiancone il rischio è “fisiologico”, per noi è semplicemente inaccettabile – sottolineano –. La sicurezza dei cittadini non è un optional, è un dovere».
Una questione di sicurezza
«Quando si parla di spazi pubblici frequentati da ragazzi, studenti e famiglie – concludono – non esistono alibi né giustificazioni: la sicurezza deve venire prima di tutto». E poi l’affondo: «Se la maggioranza continuerà a minimizzare e a voltarsi dall’altra parte, riterremo responsabili l’Ufficio Tecnico, l’assessore ai Lavori Pubblici e il sindaco di ogni eventuale incidente. Perché chi governa ha il dovere di prevenire, non di sperare che vada tutto bene».
 Un messaggio chiaro, che suona come un avvertimento: la sicurezza dei cittadini non è un favore, ma un diritto che non può più essere messo in secondo piano.

 
			