Milano «la Regione Piemonte si è resa responsabile di un grave sgarbo isitituzionale verso la nostra città»
Una leggenda metropolitana anni fa narrava che, dopo la seconda guerra mondiale, per costruire l'aeroporto civile, esattamente nel luogo in cui si trova, negli anni '50 del secolo scorso, ed evitare rimostranze per l'eccessiva vicinanza al centro abitato, per lo più risalente a ben prima che gli aerei cominciassero a volare, come dimostra il municipio, costruito nel 1600 come convento dai Padri Servi di Maria, Caselle fosse stata cancellata dalla cartina geografica (allora Gooogle Maps non esisteva).
Una leggenda cui deve aver creduto ieri, anche la Regione Piemonte, venerdì 19 gennaio, all'inaugurazione della nuova Ferrovia Torino-Ceres, nell'approntare il programma della cerimonia durante la quale il treno ha fatto tappa in tutte le stazioni del percorso, con tanto di accoglienza festosa di banda, musica, associazioni e scuole, ad esclusione proprio di Caselle. Caselle città intendiamo, perchè all'aeroporto si è fermato, c'è stata anche la conferenza stampa alla presenza del Ministro Matteo Salvini.
Ma Caselle niente, come se la città fosse l'aeroporto o proprio non esistesse, cosa che sta suscitando maliumori e polemiche.
«La Regione Piemonte si è resa responsabile di un grave sgarbo isitituzionale verso la Città di Caselle - polemizza il consigliere Endrio Milano (Progetto Caselle 2027) - perché l’inaugurazione itinerante della “nuova ferrovia” To-Ceres ha toccato tutte le stazioni tra Ciriè e Torino tranne Caselle. Come casellese mi sento gravemente offeso da questo comportamento non giustificabile da parte della Regione e sono anche stupito che il sindaco e l’Amministrazione comunale non abbiano reagito. Anziché partecipare plaudenti alle manifestazioni, magari per farsi fotografare col Ministro, il sindaco e la Giunta avrebbero dovuto esternare la loro indignazione. Ma forse Il Sindaco e la Giunta sanno che non si è trattato di uno sgarbo, forse l’inaugurazione non ha toccato Caselle perché non eravamo pronti. Con la nuova stazione indecorosa e la storica incerottata gli organizzatori delle manifestazioni avranno preferito “saltare”. Se questo è il caso si è trattato di un’altra occasione persa per Caselle perché anziché incaponirsi sul vecchio Baulino era forse meglio portare a termine almeno il recupero esterno della vecchia stazione».
Sulla stessa linea Andrea Fontana (Caselle Futura) che rimarca «questo dimostra ancora una volta che non contiamo niente e che quindi possiamo tranquillamente essere esclusi da tutto».
Ad onor del vero va detto che in un primo momento la tappa di Caselle era prevista, tant'è che l'Amministrazione si era organizzata con le associazioni e addirittura un piccolo rinfresco per accogliere il treno, poi a poche ore dall'inaugurazione è saltata la fermata a Caselle. Perchè? solo la Regione che ha organizzato può svelare il motivo che forse sapendo che la fermata in aeroporto si sarebbe dilungata (come infatti è stato. A Borgaro il treno è arrivato con oltre mezz'ora di ritardo rispetto alle previsioni) e che se ancora avesse fatto tappa a Caselle mai più sarebbe arrivato a Porta Susa alle 13.
Compresibile la delusione dei casellesi che si sono visti escludere da un momento di festa per il ritorno di quel treno tanto atteso. Alla Regione va ricordato che Caselle non è solo l'aeroporto: è una città e i suoi cittadini meritano lo stesso rispetto degli altri.