La consigliera regionale di AVS, Alice Ravinale, torna a esprimere forte preoccupazione per il progetto della Gronda sulla Collina torinese, definendolo «un controsenso ambientale» e un intervento «anacronistico» rispetto alle reali esigenze del territorio.
«La Collina di Torino è patrimonio UNESCO – ricorda Ravinale – e pensare a una nuova infrastruttura viaria che ne comprometterebbe l’integrità paesaggistica è del tutto fuori dal tempo. Un progetto che aumenterebbe il traffico anziché fluidificarlo, senza dati concreti che ne giustifichino la realizzazione»
Ravinale sottolinea inoltre come, nonostante decenni di discussioni, il progetto sia ancora in fase embrionale: «Abbiamo interrogato mesi fa l’assessore Gabusi, che a marzo ha confermato lo stanziamento di 750.000 euro per la fase di studio. Ora si attende il 30 giugno 2026 per un documento della Città metropolitana con le alternative progettuali legate anche alla viabilità del nuovo ospedale di Cambiano. Ma intanto preoccupa che si parli nuovamente del coinvolgimento di Autostrade, quando la valutazione dovrebbe partire dalle esigenze del territorio e non dagli interessi del concessionario».
Secondo la consigliera di AVS, il vero nodo resta l’insufficienza di fondi per il trasporto pubblico locale, una priorità che rischia di essere trascurata: «Solo per completare le infrastrutture di mobilità sostenibile già previste a Torino e cintura mancano circa un miliardo di euro: 662 milioni per la metro 2,145 milioni per i treni della linea 1, 330 milioni per l’estensione a Rivoli e 53 milioni per la linea tram 12».
Ravinale conclude lanciando un appello al governo e alla Regione: «È su queste opere che bisogna investire. Sono interventi che migliorerebbero concretamente la vita quotidiana delle persone, ridurrebbero il traffico e migliorerebbero la qualità dell’aria. Non possiamo permetterci di sprecare risorse in grandi opere inutili e dannose».
