Mar, 19 Ago, 2025

Stati Generali della Bellezza: da Cava de’ Tirreni una nuova visione per città più vivibili, inclusive e sostenibili con la firma della Carta della Bellezza

Nella suggestiva cornice dell’Abbazia della Santissima Trinità a Cava De' Tirreni, lo scorso 18 luglio oltre 20 amministratori locali da tutta Italia hanno sottoscritto la Carta della Bellezza, un documento che punta a mettere la bellezza al centro delle politiche pubbliche, come leva di rigenerazione urbana, coesione sociale e sviluppo sostenibile. L’occasione è stata la quarta edizione degli “Stati Generali della Bellezza”, promossa da ALI – Autonomie Locali Italiane.

Tra i partecipanti anche una nutrita delegazione della Città metropolitana di Torino, guidata dalla consigliera delegata al turismo Sonia Cambursano, con la presidente di ALI Piemonte e sindaca di Settimo Torinese Elena Piastra, la sindaca di Cirié Loredana Devietti con l’assessora Barbara Re, Susanna Preacco e la direttrice di ALI Piemonte, Giulia De Grandi.

Una bellezza quotidiana e democratica

«La bellezza non è un ornamento, ma una strategia di sviluppo sostenibile, inclusivo, identitario», ha dichiarato il presidente nazionale di ALI e sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Durante il suo intervento ha rilanciato con forza l’idea che la bellezza debba diventare un asse centrale delle politiche pubbliche, capace di generare benessere, giustizia sociale e visione per il futuro.

Non una bellezza riservata alle archistar o ai grandi progetti, ma «una bellezza che vive nei dettagli quotidiani, che appartiene a chi abita i luoghi, che si percepisce con tutti i sensi». Una bellezza democratica, fatta di cura diffusa, di vitalità sociale, di piccoli spazi condivisi: cortili, mercati, centri civici, biblioteche, piazze. «Occorre saper costruire luoghi terzi, accessibili e inclusivi, dove la bellezza possa essere vissuta, condivisa, generata dal basso» ha aggiunto Gualtieri.

La Carta della Bellezza: visione, responsabilità, continuità

Nel suo discorso, il sindaco di Roma ha anche sottolineato l’importanza di una programmazione responsabile delle risorse, prendendo a esempio il PNRR: «Ci ha insegnato quanto sia fondamentale avere visione e strumenti finanziari, ma serve anche continuità nella cura, ascolto dei territori e capacità di trasformare i bisogni in progetti concreti. Non bastano gli interventi spot».

Anche il turismo, ha ribadito Gualtieri, deve cambiare pelle: da fenomeno “estrattivo” a forza generativa, capace di restituire valore, bellezza e benessere anche alle comunità ospitanti. «La Carta della Bellezza diventa così una bussola per immaginare città e territori più giusti, più vivibili, più belli. Perché costruire bellezza è, prima di tutto, costruire futuro».

Il documento rappresenta quindi un riferimento concreto per sindaci e amministratori locali chiamati ogni giorno a confrontarsi con le sfide dello sviluppo urbano, della valorizzazione del patrimonio culturale e della gestione sostenibile dei flussi turistici. Una visione che unisce etica, estetica e impegno civico.

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