Nel libro di paolo Anzile presentato dalla Pro loco nell'ambito della rassegna 'Atelier della Storia Venariese'
Venerdì 6 ottobre il teatro Concordia di Venaria Reale, ha ospitato un nuovo appuntamento del ciclo di incontri promossi dall'Atelier della Storia venariese, organizzato dalla Pro Loco Altessano-Venaria Reale.
Con la presenza di Ettore Maschio, referente dell'Atelier, della moderatrice Barbara Rota e dell'autore Paolo Anzile, è stato presentato il libro “Da Real Palazzo a luogo d'Armi. Il caso della Venaria Reale (1814-1943)” (edizioni Pro Loco Altessano-Venaria Reale), un'opera raffinata, di approfondita ricerca.
Anzile, venariese di nascita e di tradizione famigliare, ingegnere al polo aerospaziale torinese, amante della Venaria e curioso da sempre della storia e della vita militare, ha spiegato «fin da quando ho iniziato nel 1992 le visite guidate nel gruppo di volontari venariesi al Castello (continuo a chiamarlo così) da un lato ero sorpreso della ricchezza di notizie e conoscenze in merito al periodo sei-settecentesco nonostante la sconfortante devastazione del complesso, ma d'altra parte rimanevo piuttosto perplesso per il modo generico e frettoloso con cui veniva analizzato un secolo e mezzo di presenza militare, e mi sono domandato se un'indagine di quel periodo non avrebbe potuto invece aiutare nel recuperare aspetti interessanti anche da un punto di vista storico per Venaria».
E' stato così che nel 1998, da una primissima ricognizione presso l'Istituto di Cultura del Genio «approfittando dello svolgimento del servizio militare a Roma - ha proseguito - ho iniziato una progressiva e poi sempre più ricorrente frequentazione di differenti sedi archivistiche che hanno poi condotto ad un quadro assai chiaro degli eventi ottocenteschi sotto una prospettiva più propriamente scientifica».
Un lavoro cui parallelamente si è aggiunta quasi per caso, la ricerca di vecchie cartoline di Venaria e «poi soprattutto di fotografie del periodo militare nei vari mercatini dell'antiquariato in Piemonte che hanno accresciuto questa appassionata fame di ricerca e conoscenza storica».
Sono stati ospiti della serata anche Marco Rodolfo Galloni, docente al Dipartimento di scienze Veterinarie all'Università di Torino e il colonnello dell'Esercito Marco Javarone, oltre l'assessora alla Cultura e ai Rapporti con la Reggia di Venaria Reale, Marta Santolin, il presidente del Consiglio Giuseppe Ferrauto e il vicesindaco Gianpaolo Cerrini.
Venaria ha avuto tre vite: la prima quella del periodo barocco, quando è nata. La seconda è la vita militare e la terza è quella attuale, nella quale la Città ha oltrepassato i confini del Piemonte ed è arrivata a farsi conoscere in tutto il mondo.
La ricerca di Anzile che ha lavorato su più fonti e documenti, è stata scientifica. Un lavoro asseverato che sicuramente è un punto di partenza e non di arrivo, per la scoperta di una parte storica sconosciuta della Città.
«Il mio intento è stato comunque quello di attingere sempre alle fonti - ha ancora spiegato - citandole affinchè il lettore abbia la possibilità di "smontare" o ricostruire il testo, operazione possibile proprio ritrovando le fonti stesse che ho sistematicamente indicato nelle numerose note all'interno dei capitoli».
Molte le ore passate tra i documenti dell'Archivio di Stato di Torino (Ministero della Guerra), di Venaria e di quello dello Stato Maggiore dell'Esercito. Lotti di carte e fotografie che sono diventati testimonianze, oltre a quelle dirette di chi ha raccontato la storia vissuta.
«Evidenzio ancora una volta l'efficienza e l'organizzazione dell'Archivio di Stato di Torino con i fondi prenotabili mediante strumenti di ricerca online non così diffusi nel resto del paese. Per quello che riguarda l'Archivio Storico del Comune di Venaria, consultabile purtroppo solo cartaceo, esiste un inventario estremamente dettagliato (riordinato dalla dottoressa Teladi nel 2002) utilissimo per designare i fascicoli di ricerca. Nelle mie ricognizioni svolte nel 2018 e 2019 ho sempre incontrato piena disponibilità da parte dei dipendenti comunali per le consultazioni dei documenti, nonostante le notevoli difficoltà logistiche» ha aggiunto Anzile.
La documentazione fotografica trovata durante le ricerche restituisce la testimonianza visibile dei cambiamenti e gli studi vanno sempre avanti. La passione, la competenza e la grande testardaggine di Anzile hanno permesso la realizzazione di questo volume, prezioso per la storia di Venaria Reale.
“Da Real Palazzo a luogo d'Armi. Il caso della Venaria Reale (1814-1943)” è un'opera interessante da leggere, un passaggio di storia, perchè per apprezzare il presente occorre conoscere il passato.