Mar, 15 Lug, 2025

«Minoranza minorata». E' polemica sul "like" dell'assessora Monica Federico al commento offensivo rivolto alle opposizioni sotto al suo post su Facebook

«Minoranza minorata». E' polemica sul "like" dell'assessora Monica Federico al commento offensivo rivolto alle opposizioni sotto al suo post su Facebook

Non è forse più il Consiglio comunale il luogo deputato all'esercizio della democrazia e del confronto? Non è forse l'assemblea eletta dai cittadini quella che dovrebbe nel rispetto dei ruoli, dare risposte e chiarire dubbi?  Il luogo dove le opposizioni (che rappresentano comunque una fetta di cittadinanza con pari diritti di chi non ha votato chi governa) presentano interrogazioni e ricevono risposte?

A Venaria parebbe proprio di no, dal momento che all'ultima seduta del parlamentino cittadino, il 19 dicembre scorso,  la giunta, guidata dal sindaco Fabio Giulivi ha preferito alzare il muro del silenzio sulla questione dell'introduzione della tassa di soggiorno. Ai quesiti posti dai gruppi di minoranza, nessuna spiegazione dall'assessora Monica Federico che ha preferito pubblicare un post su Facebook, come se il canale social avesse sostituito quello istituzionale. 

Un post per esaltare sostanzialmente il lavoro della maggioranza Giulivi, ma soprattutto per evitare il confronto diretto e democratico con chi non la pensa come lei e forse (a pensar male si commette peccato, ma ci si azzecca quasi sempre, citava un politico del passato) a caccia di consensi a ormai neppure più un anno dalle prossime elezioni.    

E come volevasi dimostrare, e come troppo spesso accade,  il post di Federico non ha fatto altro che dar fuoco alle polveri di commenti velenosi,  che una maggioranza di governo in una democrazia matura come quella italiana, chi governa dovrebbe far di tutto per evitare. Come quello di un ex consigliere della lista civica a sostegno del primo cittadino (che eviteremo di citare) che ha scritto «Più che minoranza sono minorati...non destano nemmeno preoccupazioni. Andate e guardate avanti».  

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Commento non censurato, anzi approvato, che ha suscitato, com'era prevedibile, la piccata reazione dei gruppi di opposizione «Minorato è una persona che, per cause patologiche congenite o acquisite, per mutilazioni o per lesioni gravi dell'organismo, è parzialmente privata delle facoltà fisiche o psichiche. Essere definiti in questo modo da un ex consigliere, che ha quindi ricoperto un ruolo istituzionale, è oltraggioso. L'assessora Federico non ha trovato il tempo per rispondere in Consiglio comunale alle nostre domande, ma lo ha trovato per scrivere il suo post e approvare quel commento offensivo. Ancora una volta, siamo di fronte al pessimo esempio di una maggioranza che si sottare al contraddittorio nel luogo deputato al confronto, per rifugiarsi poi sui social, cercando consensi tra i suoi supporter. Chi non sa confrontarsi sulle idee e sui programmi, ma preferisce epiteti per denigrare l'avversario, non può fare l'amministratore pubblico».

E ancora il capogruppo del Movimento 5 stelle, Davide De Santis aggiunge riferendosi a quell'inopportuno “like” di Federico sul commento «invece di smorzare i toni, mette il suo bel pollicione in su sul proprio profilo Facebook. Mamma mia che figura pessima per la città. Mi chiedo se il sindaco si sia accorto che ha un assessore dal comportamento istituzionale scorretto e quanto sia d'accordo. Federico, dovrebbe rispondere alle domande cruciali poste in Consiglio comunale. Invece, preferisce scrivere qualche dato sui social. Numeri al vento. Perché le stesse cose non le ha dette nella sede deputata? La sua è solo propaganda senza contenuti ufficiali. Ha perso un'occasione di confronto pubblico e trasparente e a mio avviso si sta dimostrando inadeguata al compito che le è stato affidato».

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