Gio, 27 Nov, 2025

Storico omaggio a Venaria: restaurata la lapide di Carlo Lessona, il padre della veterinaria piemontese e di una dinastia di scienziati

La storia della veterinaria piemontese affonda le sue radici nel 1769, quando re Carlo Vittorio Emanuele III volle istituire la Scuola di Veterinaria piemontese all’interno del padiglione del Castello de La Mandria. Con l’avvento di Napoleone e la caduta del regno sabaudo, la scuola fu trasferita a Torino. Solo nel 1819, con la restaurazione monarchica, tornò nella sua sede originaria alla Venaria Reale, per volontà di re Vittorio Emanuele I.

Tra gli studiosi che ne fecero un centro di eccellenza riconosciuto in tutto il Piemonte spicca il nome di Carlo Lessona, direttore della scuola intorno al 1819 e figura chiave nello sviluppo della veterinaria moderna.

Sabato 11 ottobre, al cimitero Capoluogo di Viale Giordano Bruno, si è tenuta la cerimonia di collocazione della lapide restaurata di Carlo Lessona, padre di Michele Lessona, uno dei più importanti divulgatori scientifici dell’Ottocento. L’evento ha coinciso con il festival scientifico “Lessona Day’s”, dedicato proprio alla memoria della famiglia Lessona. La lapide, da anni in stato di degrado, è stata riportata al suo antico splendore grazie al lavoro del Centro di Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Il recupero è stato possibile grazie al ritrovamento e al sostegno economico dell’Associazione Venariese Tutela Ambiente e Beni Culturali – Amici della Reggia di Venaria Reale, che ha finanziato l’intervento con una spesa di circa 6.000 euro.

Fondata nel 1990 dal compianto Gianfranco Falzoni, l’associazione si è sempre impegnata nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico e artistico della città. «La lapide era stata scoperta proprio da Falzoni nel 1994 – hanno ricordato Andrea Scaringella e Isa Falzonie due anni fa, in occasione del bicentenario di Michele Lessona, è nato il progetto di restauro. Oggi si realizza un altro sogno».

«Il nostro reparto dedicato ai materiali lapidei ha lavorato con grande cura per restituire alla comunità un bene che rappresenta un pezzo della sua storia – hanno spiegato Michela Cardinali, direttrice della Scuola di Alta Formazione del Centro, e la restauratrice Marie Claire Canepa, che ha seguito l’intervento. – Questi manufatti non sono solo oggetti, ma testimonianze che rafforzano la consapevolezza collettiva e la memoria condivisa».

Alla cerimonia erano presenti anche le istituzioni cittadine, tra cui il sindaco Fabio Giulivi e l’assessore alla Cultura Marta Santolin. «Le storie dei venariesi che hanno contribuito alla crescita del nostro Paese devono essere raccontate e trasmesse alle nuove generazioni – ha sottolineato Giulivi –. Ringraziamo chi, come l’Associazione, si impegna a restituire alla comunità frammenti di storia come quelli di Carlo e Michele Lessona. La scienza, quando è comunicata, diventa un ponte tra generazioni e linguaggi diversi. E il cammino dell’Avta, iniziato con il restauro della Reggia, deve continuare: va difeso e raccontato nelle scuole».

La giornata si è conclusa con un momento particolarmente toccante: la trisnipote di Michele Lessona ha condiviso con il pubblico letture e ricordi di famiglia, offrendo una testimonianza viva della passione e dell’eredità culturale dei Lessona, due figure che hanno segnato la storia della scienza e della città di Venaria.

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