In questi anni abbiamo affrontato più volte il tema della prevenzione, facendone quasi un leit motiv della rubrica stessa. Sulla prevenzione primaria, secondarie e terziaria abbiamo sviscerato tanti temi, mi soffermo oggi sulla meno nota Prevenzione Quaternaria.
La prevenzione quaternaria è un concetto relativamente nuovo nel campo della medicina che si concentra sul problema dell'ipermedicalizzazione.
In sostanza, la prevenzione quaternaria ha l'obiettivo di evitare trattamenti medici non necessari come interventi, farmaci o procedure che potrebbero non portare benefici o addirittura potrebbero causare dei danni.
La medicalizzazione eccessiva è la tendenza a trasformare condizioni normali o lievi in patologie che richiedono un trattamento medico, mentre per sovradiagnosi si intende la diagnosi di malattie che non si sarebbero mai manifestate in modo sintomatico durante la vita del paziente.
Il principio fondamentale della medicina è "primum non nocere", cioè "prima di tutto non nuocere". La prevenzione quaternaria si allinea a questo principio, cercando di evitare interventi medici che potrebbero causare più danni che benefici.
I vantaggi della prevenzione quaternaria sono: migliore la qualità di vita, ridurre gli sprechi ed i costi sanitari ed infine rafforzare il rapporto medico-paziente in quanto una medicina più consapevole e attenta alle reali necessità del paziente favorisce il rapporto di fiducia.
La prevenzione quaternaria richiede un approccio multidisciplinare che coinvolge i Medici di famiglia, figura in prima linea per conoscere a fondo i propri assistiti e per valutare l'appropriatezza degli interventi, gli Specialisti ed i Pazienti che devono essere informati e coinvolti nelle decisioni riguardanti la propria salute. Rappresenta, in sostanza, un importante passo avanti nella medicina moderna. Ci ricorda che non sempre "più è meglio" e che la salute non si misura solo in termini di assenza di malattia, ma anche in termini di qualità di vita e benessere psicologico.

