Ven, 22 Nov, 2024

Per la festa del papà, un brano intimo e profondo dedicato da un padre speciale a sua figlia

Per la festa del papà, un brano intimo e profondo dedicato da un padre speciale a sua figlia

Un testo che ci riporta alla grandezza di una missione come la paternità con tutti gli errori e le ansie del caso

Cari lettori, domani 19 marzo è San Giuseppe, nonchè la festa di tutti i papà. Per questa speciale occasione abbiamo pensato di pubblicare un bellissimo brano che un papà speciale - l'architetto casellese Fabrizio Frassa - ha dedicato a sua figlia. Un brano profondo e particolarmente intimo, corredato anche dalla splendida riproduzione di un lavoro dell'artista Franca Battistella che ben descrive in immagini le parole contenute nel testo.

Buona festa del papà a tutti!

Averti vista uscire la prima volta con quella borsa piena di sogni, mentre scendevi la breve scala del primo giorno con gli occhi attenti ai gradini troppo alti.

Averti vista, quando la mia voglia di aiutarti a dissolvere le tue paure sapeva solo travolgerti, perchè non si è forti mai davanti alla vita che ti scorre veloce sotto i piedi.

Averti vista risplendere nello scintillio frizzante di quei giorni allegramente interminabili fino a sera, stanca e felice dormivi con il sorriso che sapeva accendere le tue gote rosse di ricordi ancora vividi di chiasso.

Non so più tornare a quei colori, a quelle luci, a quell'aria trasparente e limpida che rinfresca gli occhi della giovinezza, perchè il tempo è passato svelto e pieno di minuti.

Troppo spesso io non sono stato.

Vederti oggi, così cresciuta senza che sia stato io, senza poter avere la tua stessa ombra, senza poter sperare di poterti visitare nello stesso sogno, oggi mi dispero senza farmi vedere perchè ho paura di non esserci stato anche solo una volta quando tu hai sollevato la tua piccola mano per cercarmi fra la gente, d'essere stato un altro impenetrabile visto tra i riflessi di una lacrima o qualche volta troppo distante, così tanto da comprimere fra le dita chiuse ed il palmo della mia mano tutti i piani del tuo cuore.

Anch'io vorrei lasciarti una canzone che affacciandosi tra le cose, sia capace di vederti sorridere ancora una volta ed accendere le tue gote rosse di ricordi, sfiorandoti le tempie, sussurrandoti di quel uomo che non scegliesti e che imparava insieme a te ad esserti papà.

Tratto dal libro di Fabrizio Frassa "Come il gorgo nell'acqua" - 2004 - Firenze Libri

 

 

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