Ven, 18 Ott, 2024

Per i piccoli negozi combattere lo strapotere dei big dell'e-commerce è possibile. Le 5 regole di Federico Faloci

Per i piccoli negozi combattere lo strapotere dei big dell'e-commerce è possibile. Le 5 regole di Federico Faloci

E' innegabile. I negozi di vicinato, il piccolo commercio al dettaglio, fatica sempre più a reggere la concorrenza dei big dell e-commerce che già forti prima della pandemia da Covid 19 hanno acquistato durante il lockdown uno strapotere che si avvia sempre più a diventare assoluto con migliaia di dipendenti e centinaia di milioni di fatturato ( e tasse spesso neppure pagate in Italia!)

Solo nelle scorse settimane abbiamo raccontato della libreria di Caselle Torinese che, dopo 10 anni, a fine settembre, se non troverà un acquirente, chiuderà i battenti, o dei tre negozi di Mappano destinati alla chiusura e ancora della storica cartolibreria-edicola di Leini.

Insomma un'emorragia che può e deve essere in qualche modo tamponata perchè, è vero, che l’e-commerce ha trasformato il nostro modo di fare acquisti, ma non è e non sarà mai in grado di offrire quel tocco di umanità  e  soprattutto la connessione necessaria con la nostra comunità. Forse non ce ne rendiamo completamente conto ma il fallimento di un negozio significa la crisi dell’intero territorio di appartenenza e della sua socialità.

Come salvare quindi il commercio al dettaglio e le piccole attività di vicinato? Una soluzione la offre Federico Faloci, co-fondatore della società di consulenza Wave Marketing, che ha elaborato un vero e proprio vademecum in cinque azioni cruciali.  Vediamoli insieme

1 - Analizzare i punti di forza della propria attività e alzare l’asticella dell’esperienza d’acquisto per fidelizzare il consumatore e convincerlo di possedere un servizio affidabile, veloce e sicuro. Proprio come le piattaforme online (Amazon, Ebay, Temu, Shein, Zalando, ecc.).

2- Cambiare mentalità e investire non sul cliente di passaggio, ma su quello fidelizzato

3- Identificare il target attraverso un piano marketing coerente e strutturato, aumentando la visibilità sui social per far conoscere l’attività sul territorio, ma senza rincorrere i like e i follower ad ogni costo.

4- Sviluppare i piani marketing verticali con l'aumento della fidelizzazione e i meccanismi di conversione. Tutte le attività marketing iutilizzate devono essere chiare e misurabili in termini di ritorno sull’investimento.

5 - Fare rete che significa creare sinergie e opportunità di collaborazione tra vicini. L’unione fa la forza non dimentichiamolo.

Ottime soluzioni  per fare rete sono ad esempio i Distretti del Commercio che si stanno costituendo un po' ovunque: rappresentano una modalità di valorizzazione territoriale innovativa per promuovere il commercio come «efficace fattore di aggregazione e per attivare dinamiche economiche, sociali e culturali». Come spiega  ancora la presentazione «l’attrattività e la competitività vengono supportate da una regia unitaria che, attraverso il partenariato pubblico-privato, i Comuni, le imprese ed anche altri attori interessati a livello locale, promuovono lo sviluppo delle città e dei territori, grazie al perseguimento di una visione strategica e di investimento condivisa».

Contrastare, insomma, lo strapotere dei giganti dell' e-commerce è possibile, basta volerlo e attrezzarsi, magari anche con l'aiuto di esperti.

 

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