E' innegabile. I negozi di vicinato, il piccolo commercio al dettaglio, fatica sempre più a reggere la concorrenza dei big dell e-commerce che già forti prima della pandemia da Covid 19 hanno acquistato durante il lockdown uno strapotere che si avvia sempre più a diventare assoluto con migliaia di dipendenti e centinaia di milioni di fatturato ( e tasse spesso neppure pagate in Italia!)
Solo nelle scorse settimane abbiamo raccontato della libreria di Caselle Torinese che, dopo 10 anni, a fine settembre, se non troverà un acquirente, chiuderà i battenti, o dei tre negozi di Mappano destinati alla chiusura e ancora della storica cartolibreria-edicola di Leini.
Insomma un'emorragia che può e deve essere in qualche modo tamponata perchè, è vero, che l’e-commerce ha trasformato il nostro modo di fare acquisti, ma non è e non sarà mai in grado di offrire quel tocco di umanità e soprattutto la connessione necessaria con la nostra comunità. Forse non ce ne rendiamo completamente conto ma il fallimento di un negozio significa la crisi dell’intero territorio di appartenenza e della sua socialità.
Come salvare quindi il commercio al dettaglio e le piccole attività di vicinato? Una soluzione la offre Federico Faloci, co-fondatore della società di consulenza Wave Marketing, che ha elaborato un vero e proprio vademecum in cinque azioni cruciali. Vediamoli insieme
1 - Analizzare i punti di forza della propria attività e alzare l’asticella dell’esperienza d’acquisto per fidelizzare il consumatore e convincerlo di possedere un servizio affidabile, veloce e sicuro. Proprio come le piattaforme online (Amazon, Ebay, Temu, Shein, Zalando, ecc.).
2- Cambiare mentalità e investire non sul cliente di passaggio, ma su quello fidelizzato
3- Identificare il target attraverso un piano marketing coerente e strutturato, aumentando la visibilità sui social per far conoscere l’attività sul territorio, ma senza rincorrere i like e i follower ad ogni costo.
4- Sviluppare i piani marketing verticali con l'aumento della fidelizzazione e i meccanismi di conversione. Tutte le attività marketing iutilizzate devono essere chiare e misurabili in termini di ritorno sull’investimento.
5 - Fare rete che significa creare sinergie e opportunità di collaborazione tra vicini. L’unione fa la forza non dimentichiamolo.
Ottime soluzioni per fare rete sono ad esempio i Distretti del Commercio che si stanno costituendo un po' ovunque: rappresentano una modalità di valorizzazione territoriale innovativa per promuovere il commercio come «efficace fattore di aggregazione e per attivare dinamiche economiche, sociali e culturali». Come spiega ancora la presentazione «l’attrattività e la competitività vengono supportate da una regia unitaria che, attraverso il partenariato pubblico-privato, i Comuni, le imprese ed anche altri attori interessati a livello locale, promuovono lo sviluppo delle città e dei territori, grazie al perseguimento di una visione strategica e di investimento condivisa».
Contrastare, insomma, lo strapotere dei giganti dell' e-commerce è possibile, basta volerlo e attrezzarsi, magari anche con l'aiuto di esperti.