Mentre Torino si prepara ad accogliere, a fine mese, una grande mostra sul Liberty, di cui la città è stata orgogliosamente capitale italiana, vi consigliamo, nell'attesa, alcuni luoghi particolarmente interessanti.
Uno di questi è senza dubbio in corso Francia, precisamente al numero 23, ossia Casa Carrera, meglio noto come Palazzo della Vittoria o ancor più Casa dei Draghi.
L’edificio è stato voluto dal Cavaliere del Lavoro Giovanbattista Carrera, per celebrare la vittoria del primo conflitto mondiale. La denominazione “Casa dei Draghi” è quella che richiede meno spiegazioni: basta guardarla per capire. Infatti, le sagome dei due draghi alati in rilievo sono il primo dettaglio architettonico che salta all’occhio osservando i lati del portone d’ingresso. Dietro la scelta di questo animale c’è un motivo ben preciso, che ci fa tornare al nome “Casa della Vittoria”: i draghi sono un’allegoria della forza e del valore dell’Italia postbellica.
Draghi che tornano anche sui lati della casa, in particolare sui balconi all’angolo con via Palmieri, e poi all’interno dell’edificio mentre sopra il portone campeggio lo stemma della famiglia Carrera, arricchito da altri dettagli allegorici, che rimandano soprattutto al mondo animale. Come ad esempio le sagome delle maniglie del portonedi cui non vi raccontiamo nulla per aumentare la curiosità.
Un palazzo in linea con la tendenza del quartiere Cit Turin
Il palazzo di corso Francia è forse uno dei più particolari della zona, se non della città, ed è perfettamente in linea con la tendenza del quartiere Cit Turin di quel periodo: tra Ottocento e il Novecento esplose in questa zona un'intensa attività edilizia che prediligeva proprio il Liberty, che venne contaminato con tanti dettagli strutturali di Neogotico. La linea dell’edificio e le vetrate rimandano al Liberty, mentre il portone, le balaustre dei balconi e la torretta merlata sono tipicamente neogotiche.
Sulla facciata c’è una lapide, che documenta l’intento del Carrera e anche la volontà di ripresa dopo il conflitto mondiale:
"Nei momenti più torbidi del Dopoguerra il cavaliere del Lavoro Giambattista Carrera di Magnano Biella costruiva questo monumentale Palazzo a Ricordo della grande vittoria Italiana MCMXX”.
Tuttavia, dopo qualche mese dalla fine della costruzione, il committente si tolse la vita. Il motivo resta avvolto nel mistero e, ancora oggi, non sappiamo se questo gesto possa in qualche modo legarsi alle vicende del palazzo. I lavori terminarono del 1922 ad opera dell’ingegner Gottardo Gussoni, che ha realizzato diversi edifici Liberty in Piemonte e Liguria e collaborò a diversi progetti dello studio Fenoglio, tra cui Villino Raby e Villino Scott.
Sia per lo stile sia per questo alone del mistero la Casa della Vittoria è stata scelta per alcuni film girati a Torino: Profumo di donna (1974) di Dino Risi, Ti piace Hitchcock? (2004) di Dario Argento, La maschera etrusca (2007) di Ted Nicolaou, Il divo (2008) di Paolo Sorrentino.