Cartelli stradali coperti dalla vegetazione, attraversamenti pedonali invisibili, dossi e segnali nascosti dalle siepi. No, non siamo nella giungla, ma a Borgaro, dove, secondo il gruppo di opposizione "Uniti per cambiare Borgaro", il verde pubblico – anziché curato – sembra abbandonato a sé stesso.
Il gruppo , composto da Elisa Cibrario Romanin, Luigi Spinelli e Mattia Stievano, dopo svariate interrogazioni e segnalazioni, ha deciso di passare dalle parole ai fatti e ha formalmente messo nero su bianco le proprie contestazioni: una pioggia di fotografie (ben 99), decine di video e documenti che certificherebbero lo stato di incuria. Il tutto consegnato al responsabile dell’Ufficio Tecnico che del contratto di gestione del verde è il firmatario.
«Se la politica continua a far finta di nulla, il dirigente non può sottrarsi alle proprie responsabilità» ricorda lo stesso gruppo citando norme precise: TUEL e regolamento comunale. «Il funzionario rappresenta l’Amministrazione - prosegue - e, se il servizio non è rispettato, deve applicare le penali previste dal capitolato».
Per intanto i cittadini fanno slalom tra segnaletica invisibile e cespugli che invadono i marciapiedi «il rischio per la sicurezza è evidente» al punto che la documentazione è stata trasmessa persino al comandante della Polizia Locale. E, Uniti per Cambiare non può che concludere con una stoccata: «non ci occupiamo solo di dossi, ma di vivibilità, sicurezza e decoro della città. Nei dettagli si misura la qualità di chi amministra».
Ora la palla è nelle mani dell'Amministrazione Gambino: continuerà a far finta di niente o avrà il coraggio di pretendere rispetto dei contratti firmati?