E’ Isabella Spezzano, consigliera comunale, la nuova segretaria del Circolo del Pd, eletta per acclamazione, sabato scorso, 5 ottobre, dagli iscritti ed alle scritte del Partito democratico, che si sono ritrovati nella sede di via Cottin.
Spezzano subentra al dimissionario Luca Torella, oggi sindaco, che in tempi non sospetti e molto prima della campagna elettorale che lo ha portato qualche mese fa sullo scranno più importante dell’assise comunale, scelse a prescindere da qualunque risultato legato alle amministrative, di separare il suo incarico di segretario da quello di candidato sindaco. Decisione coraggiosa, che del resto rispecchia la forza di volontà e coerenza di un uomo, che quasi da solo e dalle ceneri di un partito che superava i 200 iscritti, conobbe la debacle elettorale 5 anni fa, perdendo sindaco e maggioranza, un oblio quasi segnato, se non fosse stato per la marcia solitaria di Torella e di pochi altri che inizialmente lo hanno accompagnato, fino ai giorni più fausti della vittoria elettorale nei confronti del sindaco uscente Renato Pittalis.
Isabella Spezzano
E sabato si è ancora respirato quel clima palpitante, quell’emozione che, contro ogni pronostico, ha condotto all’elezione di Torella. Una vittoria coltivata, creduta, ma forse non da tutti. E se la mattinata aveva come punto all’ordine del giorno l’elezione del nuovo segretario del Circolo, indubbiamente la parte del “leone” l’ha avuta lui, Luca Torella, che qualche sassolino dalle scarpe ha scelto di toglierselo. Visto che, presente all’assemblea c’era anche Dario Lorenzoni della Federazione metropolitana del Pd. Il quale molto diligentemente ha introdotto gli scenari politici, le grandi sfide a livello locale come nazionale che attendono il Pd.
Torella ha ascoltato pazientemente, con la sua tipica cortesia e fair play che lo hanno sempre contraddistinto, in tutta la campagna elettorale, ma poi le bordate sono partite. E se i panni sporchi si lavano in famiglia, in questo caso piddina, il neosindaco ne aveva una cesta piena.
«E’ "facile” vincere le elezioni a Collegno o Grugliasco» ha esordito sornione Torella, poi la zampata «provate a Leinì, un Comune che per storia e tradizione ha sempre guardato più a destra. Con un Pd che cinque anni fa si era praticamente autodissolto dopo la sconfitta elettorale. Una lunga e solitaria cavalcata che ci ha portato però a tornare in mezzo alla gente, a quei “territori” a lungo vagheggiati ma che nella pratica quotidiana sono ostici. Eppure noi ci siamo confrontati, con i cittadini, anche con chi non la pensava come noi. Abbiamo costruito progetti e programmi condivisi. E su questi valori abbiamo vinto le elezioni» e ancora «mi sarei aspettato che il Pd almeno mi chiedesse come abbiamo fatto, come ci siamo riusciti, in una realtà che non era e non è Collegno o Grugliasco».
E invece? Nulla: neppure una parola dalla federazione solo silenzio «per non parlare del mancato sostegno finanziario - ha proseguito deciso -. Forse qualcuno ai vertici dava già per scontata la nostra sconfitta. Invece noi abbiamo vinto. Una vittoria limpida, che ha portato il Pd ad essere il primo partito a livello comunale. Nonostante gli attacchi, i manifesti elettorali strappati, le polemiche velenose, noi abbiamo aggregato, gli altri hanno saputo solo dividere. Ecco mi piacerebbe molto che tutto questo fosse tenuto in considerazione, dal mio, dal nostro partito».
Riflessioni condivise anche da Francesco Faccilongo, l’altro protagonista della vittoria eclatante del centrosinistra leinicese «quando, nel vuoto più totale, proponemmo Luca Torella come segretario cittadino, percepimmo quasi una forma di fastidio, di dubbi provenienti dall’alto, verso il suo nome. Eppure Luca seppe fin da subito coagulare attorno alla sua figura nomi e volti nuovi, a costruire un percorso per nullo scontato, dando fiducia ai giovani, gli stessi che oggi sono la nuova classe politica ed amministrativa leinicese».
Come l’assessore Luca Conforti presente all’assemblea, come Isabella Spezzano, come Ilaria Lega.
Naturalmente Lorenzoni, nella sua replica, non ha certo seguito la via dello scontro, anzi, ha riconosciuto meriti e capacità del Pd locale, ed indirettamente i demeriti altrui «evidentemente c’è stato qualche errore di valutazione. Mi dispiace che abbiate percepito questa forma di “abbandono” da parte dei vertici della Federazione. Dovete anche comprendere che gli oltre 300 Comuni che compongono l’area metropolitana sono una realtà vasta e non sempre facile da coordinare. Riguardo all’aspetto economico, vi ricordo che ci sono Circoli che si sono dovuti sciogliere per mancanza di fondi. Non c’è stato nulla di voluto. Possiamo ripartire insieme, e vi assicuro che le vostre istanze troveranno ascolto in Federazione».
Musica per le orecchie di Torella, che dopo i sassolini tolti è venuto il momento di fumar il calumet della pace. Anche perché questo Pd ha le capacità e le risorse per crescere ancora, diventando un modello da seguire per tanti altri Circoli, e non è poco, in questi tempi di crisi di campi larghi.