Un'odissea senza fine per pendolari e studenti costretti a ritardi, giustificazioni e permessi
Non c'è pace per i pendolari che loro malgrado sono costretti ad utilizzare il servizio di trasporto pubblico di Trenitalia. Una via crucis senza fine. Un rosario snocciolato attraverso ritardi, cancellazioni, convogli strapieni e disagi di ogni genere.
Un problema che anche oggi, martedì 26 marzo, è ripiombato sui banchi del Consiglio regionale attraverso il question time (l'ennesimo) del consigliere PD, Alberto Avetta.
«Da 5 anni ormai denunciamo le criticità segnalate dai pendolari - dice -. Nonostante ciò, e nonostante le rassicurazioni di rito dell’assessore, nulla sembra migliorare. Anzi. La sensazione è che vada sempre peggio per le ferrovie regionali. I recenti episodi che i pendolari hanno rilevato interessano buona parte delle linee regionali».
A soffrire maggiormente dei disservizi sono in particolare, la Sfm1 Rivarolo-Torino-Chieri e la Sfm2 Pinerolo-Torino-Chivasso.
«Poche settimane fa alla stazione di Pinerolo è stata organizzato un grande sit partecipato da tanti pendolari - aggiunge - e proprio durante la manifestazione sono stati cancellati il treno 26336 e 26276. Ieri mattina, 25 marzo, è stato cancellato il treno 26254 da Pinerolo. Come è facilmente comprensibile la soppressione dei treni, oltre ai citati ritardi per studenti e lavoratori che li costringono a ricorrere a continui giustificativi o permessi, genera l’affollamento sui convogli successivi».
Carrozze strapiene e persone pigiate come sardine. Peggio che viaggiare in un carro bestiame, ma biglietti e abbonamenti continuano ad aumentare.
«Particolarmente penalizzato è il nodo di Settimo Torinese - conclude Avetta - dove si intrecciano le due linee del servizio metropolitano (Sfm1 ed Sfm2), per cui ogni criticità si ripercuote inevitabilmente sul traffico ferroviario di entrambe. Ci fa piacere apprendere che si stanno concludendo i lavori che interessano Vinovo, ma, nel frattempo se la Regione Piemonte non è in grado di ottenere da Trenitalia un miglioramento del servizio, quantomeno si applichino le sanzioni come prevede il contratto di servizio».
