Quale futuro attende l'Ospedale di Lanzo?CGIL e Nursind sono decisamente preoccupate e da tempo ormai stanno denunciando la progressiva riduzione dei servizi, attraverso la graduale chiusura di reparti e ambulatori essenziali.
Il direttore generale dell'ASL TO4, Luigi Vercellino, ha già smentito la possibile cessione dell'ospedale ai privati, garantendo l'impegno della direzione nel potenziamento del presidio. Ma non deve, evidentemente, aver convinto visto che domani, mercoledì 26 febbraio il Comitato per la difesa dell'Ospedale di Lanzo ha convocato una riunione straordinaria per discutere delle recenti chiusure di ambulatori e delle dimissioni del responsabile del reparto di Medicina interna. Eventi che non hanno fatto che alimentare ulteriormente le preoccupazioni.
Le forze politiche di opposizione, in particolare il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, hanno chiesto maggiore chiarezza sul futuro dell'ospedale, evidenziando la mancanza degli investimenti promessi e sollecitato azioni concrete per evitare la privatizzazione della struttura.
«Le preoccupazioni espresse dal Comitato sono concrete e condivisibili - afferma il consigliere regionale dem, Alberto Avetta -. Le dimissioni del responsabile del reparto di medicina e la chiusura degli ambulatori di ecodoppler e geriatria sono le prove di una riduzione dei servizi che penalizza i cittadini costretti a rivolgersi o a Cirié o al privato. La Regione Piemonte con quali strumenti e con quali tempistiche intende intervenire per garantire ai cittadini di Lanzo e delle sue valli il diritto alla salute? Oppure si deve accettare il progressivo svuotamento di questo presidio sanitario, con l’esito che abbiamo già visto verificarsi altrove?» anche perchè «chiudere i servizi a Lanzo vuol dire scaricare pazienti su Cirié e creare disagi ai valligiani, nonostante questa zona sia riconosciuta come “area interna” e la Regione Piemonte dovrebbe impegnarsi a garantire i servizi fondamentali».
E prosegue «L’AslTO4 è un territorio molto ampio e complesso, e più volte abbiamo sollecitato la Regione ad un impegno concreto per mettere i nostri ospedali, da Chivasso a Ivrea, da Cirié e Lanzo a Cuorgné, nelle condizioni di operare al meglio, con strumenti moderni e soprattutto con nuove assunzioni. Da qualche settimana assistiamo a tanti annunci teorici sul nuovo piano socio-sanitario che dovrebbe individuare gli obiettivi e le modalità concrete per raggiungerli. Ma di fatto, ad oggi, ancora troppo spesso assistiamo alla politica della coperta corta tirata da un lato, per coprire buchi ma inevitabilmente lasciando sguarnito qualche altro lato».
Aggiungono i consiglieri regionali pentastellati Sarah Disabato e Alberto Unia «basta ambiguità, basta incertezze. È il momento di fare chiarezza sul futuro dell’ospedale di Lanzo, un presidio sanitario fondamentale per il territorio che, negli ultimi anni, è stato purtroppo oggetto di continui tagli e di una progressiva dismissione dei servizi. Le ultime notizie sono preoccupanti. Facciamo riferimento in primo luogo alle dimissioni del responsabile del reparto di Medicina interna, a decorrere dal 1° marzo. Il reparto attualmente presenta un tasso di occupazione minore del 50% e la riduzione dei ricoveri pone seri dubbi sulla volontà di investire sulla struttura, nonostante la sua importanza per le Valli. Contemporaneamente, assistiamo all’ingiustificabile chiusura degli ambulatori di ecodoppler e di geriatria, fiori all’occhiello del presidio ospedaliero lanzese».
E come se non bastasse continuano i due esponenti del M5S «tutto ciò si aggiunge, solo per citare gli ultimi anni, alla chiusura del Pronto soccorso, avvenuta nel 2020 in piena emergenza Covid, con la promessa di riorganizzare e rilanciare il servizio che non ha mai trovato attuazione. Senza dimenticare gli annunci in pompa magna del presidente Cirio, in piena campagna elettorale, che con 300mila euro di investimenti sembrava dovesse risollevare le sorti del nosocomio. Tutte chiacchiere. Si continua inoltre a vociferare su ipotesi di privatizzazione dell’intero ospedale o, appunto, del pronto soccorso. Ipotesi che vanno accantonate senza se e senza ma, a difesa di una sanità pubblica svincolata dalle esigenze dei privati. La Giunta Cirio è la prima responsabile di quanto sta accadendo. Come Movimento 5 Stelle chiederemo un'informativa sul tema all'Assessore Riboldi in Commissione Sanità e presenteremo un’interrogazione urgente che sarà discussa in Consiglio regionale. Non possiamo permettere che le Valli di Lanzo perdano il loro ospedale».
La situazione dell'Ospedale di Lanzo rimane dunque appesa ad un filo.