Gio, 2 Gen, 2025

"Intelligenza Artificiale. Possibilità infinite. Rischi enormi" il viaggio verso l'ignoto nel libro di Bruno Geraci

Le grandi possibilità che l'intelligenza artificiale ci offre, soprattutto in un ambito come la medicina, ma in generale nella nostra quotidianità sono, però un viaggio verso l'ignoto. Un viaggio che stiamo già percorrendo, ma che necessita di paletti. Di quell'algoretica, una parola già inserita nell'elenco delle nuove terminologie dall'Accademia della Crusca, teorizzata da Paolo Benanti, teologo, docente alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e consigliere di Papa Francesco sul tema dell'AI. 

Un termine carico di significato cui fa riferimento anche Bruno Geraci, giornalista, saggista, scrittore, per dieci anni responsabile dei Servizi Giornalisti del Centro di Produzione Rai di Torino, dopo aver lavorato nei quotidiani Avvenire, La Stampa e Corriere della Sera, docente universitario e collaboratore di numuerose università statunitensi, che a fine novembre è stato ospite del Lions Club Venaria Host per presentare il suo libro "AI possibilità infinite. Rischi enormi".

Geraci nell'illustrare all'attentissimo pubblico presente al Relais del la Bela Rosin a Fiano, le enormi potenzialità delle nuove tecnologie che hanno applicazione in tutti i campi della vita quotidiana: dalla medicina all'agricoltura, dal clima al lavoro per finire, purtroppo alle guerre e agli armamenti ha messo in guardia sui rischi futuri che ne potrebbero derivare. Un esempio? La perdita di 300 milioni di posti di lavoro nei prossimi dieci anni tra Stati Uniti ed Europa. Certo se ne creeranno altri, ma saranno infinitamente meno e richiederanno soprattutto un'altissima specializzazione. 

La macchina, ecco perchè bisogna chiarire che il "cloud" la cosiddetta "nuvola" in cui tutti i dati vengono immagazzinati, non è un concetto astratto, ma macchine ad altissima tecnologia che richiedono un consumo di energia e acqua decisamente importanti e hanno capacità inimmaginabili. Come quella creata dalla multinazionale statunitense Nvidia che nello spazio di un francobollo, e grazie proprio all'AI ha una capacità di 300 milioni di calcoli al secondo.  

Il lato positivo riguarda invece soprattutto la medicina che grazie ad un semplice lastra effettuata con l'ausilio dell'AI può stabilire se il paziente nei prossimi 5 anni potrà contrarre il cancro. O in Agricoltura che grazie ai droni che monitorano i campi può stabilire quando è necessario fornire acqua alle coltivazioni o intervenire in caso di parassiti. Ma con l'AI si fa anche la guerra, purtroppo.

Ma per fare tutto questo servono enormi quantità di denaro che solo le cosiddette "sette sorelle" - Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Tesla e Meta Platforms - possono avere e investire. E questo è il vero pericolo: il dominio del mondo grazie alla tecnologia. E proprio Nvidia, leader mondiale nel computing con Intelligenza artificiale, a guidare il gruppo delle sette sorelle spinta dallo sviluppo dell'AI, con un guadagno spaventoso che ha superato già alla fine del 2023 tutti i record a fronte di un mondo dove perfino nei Paesi occidentali la gente comune fatica ad arrivare a fine mese e permettersi di mettere in tavola un pasto completo.

Ecco il rischio ed ecco perchè secondo Geraci serve un codice etico per governare questo processo ormai irreversibile, ma sopratutto serve chiedersi se oltre ad inserire un'etica per la tecnologica: l'etica la possediamo noi esseri umani?

Da quando il 23 novembre 2023 è stato rilasciato Chat Box GPT, che ha cambiato totalmente il concetto di Intelligenza artificiale, grazie alla sue enorme capacità di calcolo e di elaborazione dati provenienti dagli archivi digitali e dal web è iniziata una corsa agli investimenti senza precedenti da parte di molti Paesi (Israele in primis) nell'ordine di decine di miliardi euro.

Da questi presupposti, che si stanno trasformando sempre più in realtà concreta, nascono le preoccupazioni di Geraci, ma anche di parte del mondo scientifico e sicuramente della Chiesa: sappiamo quali sono le applicazioni in parte già nel presente e poi del futuro, ma non sappiamo ancora come si svilupperà e come andrà a modificare completamente il mondo in cui viviamo.

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