Gastroprotettori: si possono assumere a lungo termine o è meglio sospenderli?
I gastroprotettori, noti anche come inibitori di pompa protonica (IPP), sono farmaci ampiamente utilizzati per ridurre la produzione di acido nello stomaco. Tra i più comuni ci sono omeprazolo, pantoprazolo, esomeprazolo, rabeprazolo e lansoprazolo. Spesso vengono assunti come automedicazione, anche per lunghi periodi, ma è importante ricordare che si tratta di farmaci a tutti gli effetti e non di semplici integratori.
Questi medicinali sono molto efficaci nel trattamento a breve termine di gastriti e malattia da reflusso gastroesofageo, e quando usati correttamente presentano effetti collaterali minimi come mal di testa, nausea, vertigini, diarrea o dolori addominali.
Attenzione però all’uso prolungato: assumere gastroprotettori per mesi o addirittura anni può aumentare il rischio di effetti collaterali ben più gravi, tra cui:
- Insufficienza renale
- Osteoporosi e fratture
- Problemi cardiovascolari
- Malattie epatiche
- Demenza
- Polmoniti e infezioni intestinali
- Tumori del tratto gastrointestinale
Cosa fare allora?
L’uso dei gastroprotettori deve sempre essere supervisionato da un medico. È consigliabile: utilizzarli solo quando necessario e per periodi limitati; seguire una dieta equilibrata; praticare attività fisica aerobica con regolarità
In caso di sintomi persistenti o se si è già in terapia da tempo, è fondamentale consultare il proprio medico per valutare eventuali alternative o una strategia di sospensione graduale.