Mer, 26 Nov, 2025

“La salute mestruale non può essere un lusso”: Pompeo e Paonessa (PD) chiedono alla Regione misure concrete per la dignità femminile

“La salute mestruale non può essere un lusso”: Pompeo e Paonessa (PD) chiedono alla Regione misure concrete per la dignità femminile

Parlare di mestruazioni non è più un tema privato, ma un dovere pubblico. È una battaglia di dignità, di equità e di salute. A ricordarlo, con parole forti e cariche di umanità, sono le consigliere regionali del Partito Democratico Laura Pompeo e Simona Paonessa, che hanno presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere alla Giunta un intervento concreto a sostegno della salute mestruale.

«Parlare di mestruazioni non può più essere un tabù – affermano Pompeo e Paonessa –. La salute mestruale è un tema che riguarda la dignità, l’equità e il diritto alla salute. Troppo spesso l’acquisto di beni essenziali come gli assorbenti dipende dalle possibilità economiche delle famiglie. Non è accettabile che la povertà costringa qualcuno a rinunciare a ciò che serve per vivere con decoro».

I numeri raccontano una realtà difficile e troppo spesso taciuta: il 16% delle persone con ciclo mestruale in Italia non può permettersi i prodotti igienici necessari, e molte sono costrette a ricorrere a soluzioni precarie, come la carta igienica. Una condizione che colpisce soprattutto donne, ragazze, studentesse e famiglie in difficoltà economica, e che diventa simbolo di un divario sociale e culturale ancora da colmare.

La mozione delle due consigliere chiede alla Regione di avviare un’indagine conoscitiva per individuare quante persone si trovano in una situazione di vulnerabilità tale da non potersi permettere prodotti igienici. Ma non solo. Pompeo e Paonessa propongono anche di sostenere e diffondere le esperienze virtuose già attive sul territorio, come la distribuzione gratuita di assorbenti in scuole, università, musei, consultori e altri spazi pubblici. Un passo concreto verso un futuro in cui la salute mestruale non sia più una questione privata o di censo, ma un diritto universale.

«Chiediamo inoltre – spiegano – campagne di sensibilizzazione sul ciclo mestruale e percorsi educativi nelle scuole, per combattere stereotipi, silenzi e disinformazione. Il ciclo mestruale non deve più essere motivo di vergogna o di disuguaglianza»

In un’Italia in cui, secondo l’ISTAT, quasi il 10% delle persone vive in povertà assoluta, la povertà mestruale diventa una ferita doppia: quella economica e quella sociale. Pompeo e Paonessa lo ribadiscono con forza: «Il ciclo mestruale non può essere un lusso. È tempo di garantire a tutte e tutti pari dignità, informazione e accesso ai beni essenziali per il benessere e la salute. La Regione faccia la sua parte».

In queste parole si legge più di una rivendicazione politica: si legge un richiamo alla coscienza collettiva. Perché la salute mestruale non è solo un tema di donne, ma un indicatore del livello di civiltà di una società intera. Un assorbente gratuito in una scuola o in un museo non è un gesto simbolico: è un atto di giustizia sociale.

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