Tra gli ospiti del Salone del Libro, immancabile è la figura di don Luigi Ciotti che nella Sala Gialla del Padiglione 4 è intervenuto all’incontro “Unire la Terra al Cielo”, mettendo in dialogo fra loro tanti pezzi diversi della società a proposito di mafie, dipendenze, ambiente, giovani e giustizia sociale.
Intervistato da Elena Ciccarello, direttrice del giornale lavialibera, ha parlato di giovani, partecipazione e futuro. E un riflettore si è acceso sull’informazione.
«A Roma alla marcia contro le mafie mentre si ricordava la giornalista di Ilaria Alpi ho detto che l’Italia deve liberarsi dalla menzogna. L’informazione deve essere libera senza omissioni. Molti giovani giornalisti vivono nella precarietà e sottopagati, due cose sono correlate, perché se si permettono di fare inchieste o articoli di un certo tipo, perdono i soldi guadagnati in denunce. Serve un’informazione attenta e se la perdiamo ne va della nostra conoscenza. Oggi viviamo nella compressione del diritto di essere informati e lo abbiamo visto in questi giorni qualcuno ha pensato bene di censurare una persona libera e questo è davvero terribile (un chiaro riferimento alla vicenda di Scurati ndr). La conoscenza è cultura, entrambe ingredienti indispensabili della democrazia» ha sottolineato don Ciotti.
Tra i temi trattati anche il presente «si ripresentano gravi situazioni. Riemerge la politica delle tangentopoli nel Lazio, in Puglia, Piemonte e Liguria. Non basta tagliare la malerba in superficie deve essere completamente estirpata. Abbiamo bisogno di un profondo cambiamento culturale che deve essere realizzato con l’impegno culturale, educativo, delle politiche sociali. Non deve poi mancare il lavoro e una sanità accessibile a tutti. Per non dimenticare poi nemmeno la scuola che soffre di una dispersione scolastica del 30%».