Tenace e resistente come solo le donne sanno essere, è fragile solo in apparenza
Non c'è donna che ieri 8 Marzo, Giornata Internazionale della donna non abbia messo in un vaso un mazzo di mimose o se lo sia appuntato sul petto. Ma, perchè si regala la mimosa? Perchè è stato scelto proprio questo semplice fiore per simboleggiare questa giornata voluta dalle Nazioni Unite?
Per capirlo bisogna far un passo indietro. La mimosa come fiore simbolo dell’8 Marzo è stata scelta nel 1946. L’idea di abbinare questo fiore alla ricorrenza è tutta italiana (in Francia si regalano violette). A scegliere la mimosa furono Rita Montagnana, Teresa Mattei e Teresa Noce, ex partigiane, parlamentari e rappresentanti dell'Assemblea Costituente (per chiarire quella che portò alla redazione della nostra Costituzione) ad associare la Giornata della donna ad un fiore. L’Udi (Unione donne italiane), nata nel 1944, scelse all’unanimità la mimosa perché era solita fiorire a marzo, ma anche perchè è un fiore umile, spontaneo, povero e alla portata di tutti.
Molto diffusa nelle campagne è tenace e resistente come solo le donne sanno essere. Fragile solo in apparenza la mimosa è capace di sopravvivere e fiorire anche in condizioni difficili. E’ insomma, un fiore che preannuncia l’arrivo della primavera e la vita che rinasce.
E', quindi, il fiore perfetto per celebrare il ricordo delle battaglie sociali vinte e della forza che le donne hanno dimostrato e continuano ogni giorno a dimostrare per raggiungere quella parità di genere che ancora non è completamente stata conquistata.
Le mimose sono, nel linguaggio dei fiori, anche simbolo di moralità e pudicizia. Un’antica leggenda narra di un pastore, perdutamente innamorato di una ninfa, al punto da perseguitarla senza tregua (uno stalker insomma, come sarebbe definito oggi), la costrinse, per difesa, a nascondersi tra i boschi. La fanciulla, esausta, supplicò il dio delle nozze Imene di mutarla in un fiore. Fu così che venne trasformata in mimosa.