Mar, 22 Ott, 2024

L’associazione Borgo Rumero ha festeggiato il 25esimo compleanno con una fantastica festa all’insegna dell’amicizia

C’è chi la chiama festa della bagna cauda. Chi da tempo l’ha invece ribattezzata la sagra delle cotiche e fagioli. Chi ancora identifica gli agnolotti alla piemontese come piatto principe della festa culinaria di questo antico borgo nato attorno all’antico ricetto di 1.300 “trabucchi di Piemonte” , che per secoli ha cinto questo paese fortificato e mai domo nelle sue genti.

In effetti anche l’edizione della sagra gastronomica, in occasione del 25° compleanno di fondazione si è conclusa con uno straordinario successo di pubblico che per quattro serate ha gremito i padiglioni allestiti per l’occasione dai tanti volontari che ogni anno si impegnano nel preparare la manifestazione. Se i tanti buongustai accorsi numerosi, sono i protagonisti del successo della sagra, i veri artefici della festa sono da sempre i tanti volontari, quei giovani ragazzi che affiancano i veterani brizzolati nelle più svariate mansioni. Uomini e donne, tutti uniti moralmente e lavorativamente per raggiungere uno scopo comune: divertirsi e far divertire, far conoscere i tanti piatti tipici di questo piccolo angolo di Canavese, stretto nella morsa tra la frenetica capitale sabauda e le tranquille vallate che portano ai monti. Un connubio che porta sovente questi luoghi a perdere i caratteri identitari del loro vissuto: ma non Volpiano e per merito dei suoi abitanti che ancora si aggrappano alle loro tradizioni, ne fanno sobriamente sfoggio e queste sagre di paese ne sono la prova tangibile.

Qualche apprensione è scattata nella giornata di martedì, quando i preparativi sono stati disturbati da una pioggia torrenziale che ha costretto i volontari ad un tour de force nel cercare di allestire le strutture che avrebbero ospitato i conviviali, ma la tenacia dell’uomo ha avuto la meglio sulle intemperanze della natura.

La serata inaugurale di giovedi 10 ottobre ha visto come piatto protagonista la bagna cauda, allietata dalla musica di Daniele, mentre venerdì 11 è stata la volta della panissa vercellese preparata magistralmente dagli amici della Pro Loco di Bianzè che si sono dimostrati all’altezza della situazione sfoderando passione e competenza nell’amalgamare i tanti ingredienti che compongono la specialità vercellese: nella stessa serata i giovani hanno potuto ballare sulle note proposte da Roby Dj.

Sabato 12 la festa è proseguita proponendo al pubblico il classico tris delle noste vallate, ossia agnolotti, fagioli con cotiche ed ancora bagna cauda, mentre per chi ha desiderato cimentarsi nel ballo nel padiglione attiguo a quello gastronomico, era presente il complesso musicali Antonrlla and Star Band.

La giornata di domenica 13 si è aperta con la tradizionale funzione religiosa officiata dal parroco don Marco Ghiazza alla presenza delle massime autorità civili, militari ed associative, che anche in questa occasione si sono stretti agli amici del Borgo Rumero, come tradizione ed amicizia vuole. Dopo il rinfresco di rito offerto dal sodalizio rumerino, si sono aperti i padiglioni gastronomici, ed anche qui la partecipazione dei commensali è stata grande, tanto che sono perfino finite le riserve di bagna cauda, costringendo le cuoche ad un supplemento di lavoro pomeridiano, ricompattando la cucina per preparare al meglio i piatti della serata, arricchiti da polenta e spezzatino,
oltre a tutto il resto fin qui elencato: naturalmente pentolone, farina gialla e bastone magistralmente visionati dal “re d’la Pulènta volpianese” quel Mauro Cometto che continua l’opera del suo indimenticabile papà Michele nella preparazione di questa pietanza tipica contadina che custodisce molti ricordi e regala ottime sensazioni, un piatto povero reso ricco dalla sua gente.

Nel pomeriggio gli sposi Grazia Marsilio e Renato Testù, quest’ultimo presidente del Borgo Rumero che con la consorte compongono una vera coppia di pilastri di questa associazione, hanno voluto condividere con tutti gli amici presenti il traguardo dei 50 anni di matrimonio raggiunti con amorevole serenità, la stessa che è stata trasmessa dai loro sguardi e sorrisi a tutti i presenti che si sono sciolti in un lungo e commovente applauso, attorno ad una grande torta, confetti ed un buon bicchiere di vino. E in serata ancora ottimi piatti per deliziare tutti i palati, musica da ballo con Doriano ed esibizione di AR SA Dance.

Naturalmente non si possono citare tutti i volontari perchè tanti, mai troppi per la grande mole di lavoro da affrontare, ma un ringraziamento particolare va senza dubbio espresso al segretario Marino Bresso, pacato organizzatore che con metodica precisione coordina da molti anni il lavoro di gruppo dei sempre presenti.

Come diceva la voce narrante nell’indimenticabile finale del film che vedeva come protagonisti Peppone e don Camillo del 1952 «in questo piccolo paese posto in un angolo d’Italia, ognuno lotta a suo modo per costruire un mondo migliore ed è in luoghi come questi che accadono cose meravigliose» non è retorica infatti pensare, in un mondo in bilico tra guerre e disuguaglianze, che questi piccoli ma intensi momenti di condivisione sociale basati sulla solidarietà umana, possano aiutare a comprendere meglio il valore della vita e la ricchezza interiore dell’amicizia condivisa con tutti. Meglio ancora se vissuti davanti ad un piatto di polenta ed un buon bicchiere di vino.

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